Secondo i media cinesi, la stretta sui visti degli Stati Uniti per gli studenti cinesi rappresenta un’escalation della strategia di pressione da parte dell’amministrazione Trump
La recente decisione del governo statunitense di inasprire le restrizioni sui visti per gli studenti cinesi rappresenta un significativo passo avanti in una strategia di pressione che ha radici profonde nella politica estera americana. Secondo il Global Times, un quotidiano di stato cinese, questo provvedimento è descritto come una chiara continuazione della strategia di contenimento iniziata durante l’amministrazione Trump, mirata a limitare gli scambi interpersonali e a costruire una sorta di “muro” invisibile intorno alla Cina.
Un contesto di tensioni
Wu Xinbo, direttore del Centro di Studi Americani presso l’Università di Fudan, ha sottolineato che questa mossa non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di tensioni commerciali e politiche tra le due potenze. Il numero di studenti cinesi negli Stati Uniti è diminuito drasticamente, passando da circa 370.000 nel 2019 a 277.000 nel 2024. Questo calo è attribuito non solo alle nuove restrizioni sui visti, ma anche al clima di ostilità crescente tra Washington e Pechino, che ha reso gli Stati Uniti una scelta meno attrattiva per gli studenti internazionali.
Implicazioni a lungo termine
Le implicazioni di questa strategia non si limitano agli studenti cinesi. Secondo alcuni esperti, la diminuzione del flusso di talenti dalla Cina potrebbe, a lungo termine, minacciare la competitività degli Stati Uniti nel campo della ricerca e dell’innovazione. Li Haidong, professore alla China Foreign Affairs University, ha affermato che la crescente militarizzazione delle politiche educative tra Cina e Stati Uniti sta portando a una “svolta tragica”, evidenziando l’insicurezza e la fragilità dell’istituzione americana.
La complessità dei legami
Inoltre, mentre Washington promuove la narrativa del “disaccoppiamento” con Pechino, la realtà è molto più complessa. I legami tra le due nazioni, sia in ambito educativo che economico, sono profondi e non possono essere facilmente spezzati. Le politiche di esclusione rischiano di creare un vuoto che potrebbe danneggiare non solo gli studenti cinesi, ma anche il sistema educativo e di ricerca statunitense, che tradizionalmente ha beneficiato dall’arrivo di talenti e idee fresche da tutto il mondo.