Continua a far discutere la pubblicazione di una presunta lettera di auguri oscena firmata da Donald Trump per i 50 anni del defunto finanziere Jeffrey Epstein, emersa negli ultimi giorni e resa pubblica dai democratici della Camera degli Stati Uniti. La missiva è contenuta in un album commemorativo realizzato da Ghislaine Maxwell, la complice di Epstein condannata per traffico sessuale di minori.
Caso Epstein: la lettera di auguri e la firma contestata a Trump
Il testo della lettera, dattiloscritto e inserito nella sagoma di una donna nuda disegnata con un pennarello spesso, reca la firma “Donald” sotto la figura, con un richiamo esplicito ai peli pubici, e il messaggio: “Buon compleanno, e che ogni giorno possa essere un meraviglioso segreto”. La missiva, risalente al 2023, è stata ottenuta dalla commissione di sorveglianza della Camera, che nelle settimane precedenti aveva emesso un mandato di consegna di documenti collegati ai beni di Epstein.
Donald Trump ha negato con fermezza di aver scritto o firmato quella lettera, definendola un falso. La Casa Bianca ha ribadito che la firma pubblicata non è la sua, mentre il vice capo dello staff per le comunicazioni, Taylor Budowich, ha mostrato sui social immagini di firme recenti del presidente per evidenziare le differenze. Tuttavia, un’analisi del New York Times ha rilevato che la firma “Donald” sul biglietto a Epstein è simile a quelle usate da Trump nelle sue lettere personali, nelle quali spesso firma solo con il nome di battesimo accompagnato da un caratteristico svolazzo finale.
Il quotidiano ha ottenuto copie di lettere firmate da Trump tra il 1987 e il 2001, indirizzate a funzionari di New York City, che mostrano uno stile di firma corrispondente a quello della lettera contestata. In particolare, tutte presentano una lunga coda dopo la “d” finale del nome, elemento assente invece quando Trump firma con nome e cognome completi.
Contesto e reazioni politiche
La pubblicazione della lettera è avvenuta in un momento di crescente pressione su Trump, mentre un’indagine del New York Times ha reso noto il ruolo della banca JP Morgan nel facilitare le operazioni finanziarie legate ai traffici sessuali di Epstein. La lettera si aggiunge quindi a una serie di documenti e testimonianze che tengono vivo il dossier sull’ex finanziere e i suoi rapporti con figure di rilievo, tra cui l’attuale presidente.
Il deputato democratico Robert Garcia ha accusato Trump di mentire agli americani e di tentare di coprire i fatti tramite la Casa Bianca. Dall’altra parte, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha definito la storia del biglietto di auguri una “fake news” e ha accusato i democratici di sfruttare la vicenda per fini politici. Anche il vicepresidente J.D. Vance ha criticato l’opposizione democratica, sostenendo che non sia interessata alle vittime di Epstein ma solo a creare scandali contro Trump.
Questa nuova controversia si inserisce in un quadro politico già segnato da numerose indagini e procedimenti giudiziari che coinvolgono l’ex presidente. La pubblicazione della lettera, quindi, riapre un capitolo delicato che continua a suscitare reazioni contrastanti e a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica americana.






