Gerusalemme, 28 agosto 2025 – La comunicazione del governo di Israele si intensifica su YouTube, con una campagna pubblicitaria mirata a confutare le notizie sulla crisi alimentare nella Striscia di Gaza. Lo sforzo mediatico si traduce in spot diffusi in tre lingue, con milioni di visualizzazioni acquistate dall’ufficio comunicazione del Primo ministro Benjamin Netanyahu.
La campagna pubblicitaria israeliana su Gaza
Il governo di Israele ha lanciato una serie di video promozionali che mostrano Gaza come un luogo dove “è pieno di cibo“, contraddicendo le denunce internazionali riguardo alla carenza di generi alimentari nella regione. Questi spot, diffusi su piattaforme social come YouTube, sono parte integrante della strategia comunicativa dell’esecutivo Netanyahu per gestire la narrazione mediatica internazionale in un momento di grande tensione.
La scelta di utilizzare tre lingue diverse punta a raggiungere un pubblico globale, cercando di ridurre il consenso attorno alle accuse di crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, territorio palestinese densamente popolato e sottoposto a un blocco economico e militare da parte di Israele.
Il ruolo di Benjamin Netanyahu nella comunicazione di crisi
Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano in carica dal dicembre 2022 e figura politica di rilievo dal 1996, ha affidato al suo ufficio comunicazione la gestione di questa campagna mediatica. Netanyahu è al centro di molte controversie internazionali, inclusa la sua recente incriminazione da parte della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra legati al conflitto nella Striscia di Gaza.
La diffusione massiccia degli spot testimonia il tentativo del governo israeliano di influenzare la percezione pubblica internazionale, veicolando un’immagine di normalità e disponibilità di risorse nella Striscia di Gaza, nonostante le condizioni di vita difficili documentate da numerose organizzazioni umanitarie.
Contesto geopolitico e mediatico
La Striscia di Gaza rappresenta da anni un epicentro di tensioni tra Israele e i gruppi palestinesi, in particolare Hamas, con frequenti conflitti armati e restrizioni che hanno colpito duramente la popolazione civile. La situazione umanitaria è aggravata dal blocco che limita l’ingresso di beni essenziali, contribuendo a una crisi economica e sociale profonda.
Parallelamente, la comunicazione israeliana punta a contrastare le narrative internazionali che accusano Tel Aviv di bloccare deliberatamente aiuti umanitari. Le pubblicità su YouTube sono dunque un elemento chiave della strategia per giustificare le proprie azioni e mantenere il sostegno interno e internazionale.






