Milano, 1 settembre 2025 – Stefano Boeri, noto architetto milanese, ha espresso un netto rifiuto nei confronti del controverso Piano Riviera per Gaza, un progetto postbellico americano che prevede il trasferimento forzato di gran parte della popolazione palestinese dalla Striscia di Gaza per far posto a uno sviluppo immobiliare di lusso. Il piano, che include la realizzazione di una “Riviera” ispirata anche all’estetica del celebre Bosco Verticale di Milano, è stato definito da Boeri come un’idea “inaccettabile” e “perversa“.
Boeri condanna il progetto di “Riviera a Gaza”
Interpellato dall’ANSA, Stefano Boeri ha commentato il progetto affermando che si tratta di una “orrenda e violenta proiezione di un futuro inaccettabile”, che presuppone la deportazione e la diaspora forzata di migliaia di famiglie già esposte a continue minacce. Boeri ha sottolineato il paradosso di vedere come fonte d’ispirazione per questo piano un’immagine del Bosco Verticale di Milano, un esempio di architettura che invece promuove “l’armonia con la natura e con la storia dei luoghi”. Il Bosco Verticale, progettato dallo stesso Boeri, è noto nel mondo non solo per le sue abitazioni di pregio, ma anche per spazi pubblici, edilizia sociale in affitto e servizi sanitari, come il recente Rehabilitation Center di Shenzhen in Cina.
Il contesto del piano americano e le reazioni internazionali
Il piano presentato alla Casa Bianca, denominato GREAT (Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation), prevede il trasferimento “temporaneo” di oltre 2 milioni di palestinesi da Gaza verso altre aree o paesi, con incentivi economici come 5 mila dollari a chi lascia la Striscia, e la costruzione di resort di lusso e città intelligenti gestite dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, questa proposta ha suscitato forti critiche a livello internazionale e nei paesi arabi, con dichiarazioni di inaccettabilità da parte di Egitto, Giordania, Arabia Saudita e Turchia, che hanno condannato la deportazione forzata come una violazione dei diritti umani e del diritto internazionale. Anche l’Autorità nazionale palestinese e Hamas hanno respinto il piano, definendolo una “ricetta per il caos”.
L’idea di trasformare la Striscia di Gaza in una “riviera del Medio Oriente” ha inoltre sollevato polemiche per il ruolo degli Usa, chiamati a gestire la regione per almeno dieci anni, con un possibile controllo militare e amministrativo diretto. Boeri, con il suo impegno per un’architettura sostenibile e inclusiva, si è dunque schierato contro questa visione, riaffermando i valori di rispetto per le comunità locali e per la loro storia.






