Tel Aviv, 15 settembre 2025 – In un discorso pronunciato durante la cerimonia per il Capodanno ebraico, in programma dal 21 settembre, il ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben-Gvir ha annunciato un piano che prevede la costruzione di un quartiere residenziale di lusso a Gaza City dedicato agli agenti di polizia israeliani. L’iniziativa, secondo Ben-Gvir, rappresenterebbe un simbolo di sicurezza e insediamento ebraico nella città, con un panorama che si affaccia sul mare e che sarà uno dei più belli del Medio Oriente.
La dichiarazione di Itamar Ben-Gvir
Itamar Ben-Gvir, noto politico di estrema destra e leader del partito Otzma Yehudit, ha dichiarato: “Il mio piano è, una volta conclusa la vittoria nella città di Gaza, costruire lì un quartiere lussuoso per i poliziotti, con vista sul mare”. L’obiettivo del ministro della Sicurezza è quello di consolidare la presenza israeliana in un’area strategica come Gaza City attraverso la realizzazione di una zona abitativa destinata alle forze dell’ordine. Ben-Gvir ha inoltre sottolineato che “l’insediamento porta sicurezza” e ha ribadito l’importanza di stabilire un insediamento ebraico in quella che è storicamente la città più popolosa della Striscia di Gaza, con oltre 590 mila abitanti.
Situazione attuale a Gaza City e contesto degli scontri
L’annuncio arriva in un momento di forte tensione nella Striscia di Gaza. Fonti di Al Jazeera riportano che gli attacchi israeliani hanno causato nella notte almeno 25 vittime, di cui 16 solo a Gaza City. La situazione umanitaria è drammatica: nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, a Gaza, tra il fragore dei bombardamenti, i fedeli pregano disperatamente invocando la pace, come testimoniano i post social del parroco Gabriel Romanelli. Nel frattempo, fonti palestinesi hanno riferito che Hamas ha spostato gli ostaggi in superficie per ostacolare le operazioni dell’esercito israeliano nella città, in vista di un’imminente offensiva terrestre.
Il piano di Ben-Gvir si inserisce in questo contesto di conflitto, segnando un’ulteriore tappa nelle tensioni tra Israele e Gaza, con ripercussioni sulle prospettive di pace e sicurezza nella regione.






