Londra, 12 novembre 2025 – La BBC si prepara a un formale mea culpa in risposta alle richieste avanzate da Donald Trump per evitare una causa legale di portata miliardaria. La controversia riguarda un documentario dell’emittente pubblica britannica, nel quale è stato accusato un montaggio artefatto di due passaggi separati di un discorso del presidente americano tenuto nel 2021, subito prima dell’assalto a Capitol Hill.
La vicenda del documentario e la posizione della BBC
Secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian, la BBC è pronta a riconoscere formalmente l’errore nel montaggio che ha suscitato la furiosa reazione di Trump, il quale ha minacciato azioni legali contro l’emittente. Tuttavia, non è stato fatto alcun riferimento a un possibile risarcimento economico richiesto dal presidente statunitense. Nonostante questa apertura al mea culpa, la BBC intende continuare a difendere la reputazione complessiva del proprio giornalismo, sottolineando l’importanza del servizio pubblico nella diffusione di notizie accurate e affidabili.
La questione si inserisce in un contesto politico e mediatico internazionale complesso, con le tensioni tra USA e Regno Unito su questioni di immagine e rappresentazione mediatica che continuano a essere un tema sensibile.

Il contesto politico e mediatico internazionale
L’attuale presidente americano Donald Trump, rieletto nel 2024, mantiene uno stile comunicativo e politico che spesso genera controversie. La sua presidenza è segnata da posizioni protezionistiche e da un uso strategico dei social media, che contribuiscono a polarizzare l’opinione pubblica, tanto negli USA quanto all’estero.
Parallelamente, la situazione geopolitica globale, con il conflitto in Ucraina e le tensioni commerciali tra USA, Cina ed Europa, alimenta un clima di incertezza che coinvolge anche i media internazionali. La BBC, in quanto emittente pubblica di riferimento, si trova così al centro di delicate dinamiche di rappresentazione e responsabilità giornalistica.
In questo quadro, la decisione della BBC di ammettere un errore nel documentario su Trump rappresenta un momento significativo di trasparenza, pur mantenendo un equilibrio tra l’accettazione delle critiche e la tutela del proprio ruolo istituzionale.






