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Bayrou alla prova della fiducia: “L’ho voluta io. Ridurre debito è vitale per la Francia. Potete sfiduciare il governo, ma la realtà resta”

Il premier francese affronta il voto di sfiducia tra crisi politica e tensioni con l’Italia mentre Macron cerca una soluzione per garantire la stabilità del Paese

by Marco Viscomi
8 Settembre 2025
Francois Bayrou

Francois Bayrou | EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON - Alanews.it

Parigi, 8 settembre 2025 – Il Primo Ministro francese François Bayrou ha preso la parola oggi all’Assemblée Nationale in occasione della seduta di voto sulla fiducia al suo governo, esprimendo con fermezza la sua volontà di sottoporsi a questa prova parlamentare. Con una voce segnata dalla raucedine e accompagnato da un brusio di fondo, Bayrou ha dichiarato: “Ho voluto io questa prova, il rischio più grande sarebbe stato non correre rischi“.

Nel corso del suo acceso intervento, Bayrou ha lanciato un allarme sul grave stato finanziario della Francia, sottolineando come il Paese non registri un bilancio in pareggio da oltre cinque decenni. Bayrou ha messo in guardia contro l’accumulo incessante del debito pubblico, attualmente stimato in circa 3.415 miliardi di euro.

Bayrou, la conferma della sfiducia e il contesto politico

Il voto di sfiducia verso il governo Bayrou appare ormai quasi scontato, alimentando le aspettative di una nuova crisi politica in Francia, potenzialmente preludio a uno scioglimento anticipato del Parlamento e a elezioni anticipate. Bayrou ha sottolineato la gravità della situazione finanziaria del Paese e l’urgenza di approvare una legge finanziaria che prevede tagli alla spesa pubblica per 44 miliardi di euro. Nel suo intervento, il premier ha anche attaccato le forze politiche dell’opposizione accusandole di essere “in guerra civile fra loro” e unite soltanto dall’intento di far cadere il governo. “Nella vita c’è di peggio che essere capo di un governo e che questo governo venga rovesciato. È durato nove mesi e non è neppure male, non ho alcun rimpianto“, ha aggiunto Bayrou, manifestando una certa rassegnazione.

Il presidente Emmanuel Macron è al lavoro dietro le quinte per individuare un nuovo presidente del Consiglio in grado di ottenere il consenso della maggioranza parlamentare, con l’obiettivo dichiarato di garantire la stabilità politica del Paese. Tra i possibili candidati si fa il nome di personalità come l’ex premier socialista Bernard Cazeneuve, mentre la destra è pronta a giocare un ruolo di opposizione ferma.

Nel frattempo, il probabile voto di sfiducia, lungi dal preoccupare i mercati, ha visto una lieve diminuzione del rendimento dei titoli di Stato francesi, scesi al 3,43%, e uno spread Oat-Bund stabile a 77,5 punti.

Le sfide della Francia secondo Bayrou

Bayrou ha evidenziato una serie di problemi profondi che affliggono la Francia. Tra questi, il calo della produzione industriale che si registra dal 2000, una situazione critica nel sistema educativo che fatica a garantire l’uguaglianza delle opportunità per i giovani, e la crisi abitativa che colpisce molte fasce della popolazione. Inoltre, ha posto l’accento sull’emergenza climatica, sulla sicurezza interna, sulle migrazioni e sulle difficoltà di integrazione. Non meno rilevante è il divario crescente tra grandi città e aree rurali, così come le problematiche che interessano i Territori francesi d’Oltremare.

In questo contesto, il primo ministro ha definito la riduzione del debito pubblico come una “questione di urgenza vitale” per la Francia, sottolineando il peso del debito colossale che grava sulla seconda economia della zona euro. Bayrou ha rimarcato che il futuro del paese dipende dalla capacità di controllare le spese pubbliche e di evitare il sovraindebitamento.

La situazione del debito pubblico francese

Nel suo intervento, il premier ha evidenziato come la Francia abbia accumulato ritardi significativi rispetto a partner europei come Germania e Belgio, e abbia bisogno di reinventare il proprio modello economico per affrontare sfide “immense e urgenti“. In particolare, Bayrou ha posto l’accento sulla necessità di riequilibrare la bilancia commerciale nazionale.

I dati presentati da Bayrou sono allarmanti: ogni anno la Francia produce un debito di circa 50 miliardi di euro. Nel 2020, le annualità da versare ammontavano a circa 30 miliardi, nel 2024 sono salite a 60 miliardi, quest’anno a 67 miliardi, e secondo la Corte dei Conti potrebbero raggiungere i 107 miliardi entro la fine del decennio.

Il debito pubblico come minaccia alla libertà nazionale

Nel suo discorso di politica generale al Palais Bourbon, Bayrou ha esortato a una “presa di coscienza“ sull’inevitabile marea del debito che rischia di sommergere la Francia. Ha paragonato la sottomissione al debito a quella alle armi, affermando che in entrambi i casi si perde la libertà: “La sottomissione al debito è come la sottomissione alla forza militare: sottomessi dalle armi o dai creditori, in entrambi i casi perdiamo la nostra libertà“. L’accorato appello arriva in un momento di forte tensione politica, con un voto di sfiducia all’orizzonte che potrebbe mettere fine al suo mandato.

Bayrou ha puntualizzato che ogni euro di deficit corrisponde a un euro di debito aggiuntivo e ha ricordato che la Francia spende ogni anno più di quanto produce. Tra le sue proposte c’è il ritorno a un deficit sotto il 3% del Pil entro il 2029, un obiettivo ambizioso per stabilizzare i conti pubblici.

Tagli alla spesa pubblica e riarmo: una strategia controversa

Per far fronte a questa criticità, il governo ha annunciato una serie di misure drastiche. Tra queste, tagli lineari alla spesa pubblica, che coinvolgeranno settori fondamentali come pensioni e sanità, con un congelamento delle prestazioni sociali e delle aliquote fiscali ai livelli del 2025, senza adeguamenti all’inflazione. In particolare, la franchigia medica per i farmaci raddoppierà, passando a 100 euro annui, e sarà intensificato il controllo sulle assenze per malattia, con un risparmio stimato intorno ai 21 miliardi di euro. Complessivamente, le misure mirano a un risparmio di circa 43,8 miliardi di euro.

Questi tagli sono direttamente collegati all’impegno della Francia nel riarmo europeo, parte della strategia Nato che prevede un aumento della spesa militare al 3,5% del PIL entro il 2035. Bayrou ha chiarito che la spesa militare non subirà riduzioni e che la priorità del governo è preservare la capacità di investimento nel settore difensivo, nonostante l’impatto sulle finanze pubbliche e sul welfare.

Le misure previste includono anche la soppressione di migliaia di posti pubblici, la limitazione delle sostituzioni dei dipendenti pubblici in pensione e la cancellazione di due giorni festivi nazionali, per migliorare la produttività.

Il piano per il disindebitamento in quattro anni

Difendendo il suo piano economico, Bayrou ha assicurato che entro quattro anni il debito pubblico non aumenterà più. Secondo lui, il contenimento del debito permetterà di valorizzare il lavoro, l’inventiva e la creatività dei cittadini francesi, elementi fondamentali per far ripartire il Paese. “Se il debito non aumenta più, allora il lavoro dei francesi, la loro inventiva, la loro creatività, la loro fiducia ritrovata rimetteranno il paese in marcia“, ha affermato.

Il primo ministro ha inoltre evidenziato come la Francia non abbia un bilancio in pareggio da 51 anni, sottolineando la necessità di una svolta immediata per evitare conseguenze negative sulla sovranità nazionale e sulla capacità del Paese di decidere autonomamente le proprie politiche economiche.

Il discorso di Bayrou all’Assemblée Nationale e la sfiducia imminente

“Avete il potere di rovesciare il governo, ma non di cancellare la realtà“: queste le parole del Primo ministro francese François Bayrou. Bayrou, in carica dal 13 dicembre 2024 dopo la nomina da parte del presidente Emmanuel Macron, ha sottolineato l’”urgenza vitale” di mettere ordine nei conti pubblici del Paese, mettendo in guardia contro il rischio che le divisioni politiche prevalgano sull’interesse nazionale.

Durante il suo intervento al Parlamento francese, il premier ha richiamato l’attenzione sulla crisi dei conti pubblici francesi, che raggiungono un debito record di circa 3.300 miliardi di euro, e ha ammesso la difficoltà di mantenere una maggioranza coesa in un contesto di crescente conflittualità politica. Nonostante la consapevolezza che le opposizioni si preparano a sfiduciarlo, Bayrou ha ribadito che “la realtà non può essere cancellata” semplicemente con un voto di sfiducia. La sua esperienza di governo, iniziata meno di un anno fa, sembra dunque destinata a concludersi bruscamente, con un possibile cambio di maggioranza a breve termine.

Un governo alle prese con la sfiducia

Il discorso di Bayrou è arrivato in un momento cruciale, con il premier che rischia la sfiducia da parte dell’Assemblée nationale. La sua breve esperienza alla guida del governo, iniziata lo scorso dicembre, è stata caratterizzata da tensioni politiche e difficoltà nel trovare un consenso stabile. La sua posizione politica centrista, pur essendo stata determinante in passato per sostenere Emmanuel Macron, oggi appare in difficoltà nel contesto parlamentare.

Bayrou, noto per la sua lunga carriera politica iniziata negli anni ’80 e per la presidenza del Movimento Democratico (MoDem), ha più volte ribadito la necessità di un cambiamento profondo nella gestione economica e sociale del paese, ma non ha nascosto la sua frustrazione di fronte alla mancanza di un appoggio sufficiente per portare avanti la sua agenda di riforme.

Tags: Francois Bayrouprima pagina

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