La Commissione europea ha confermato oggi che la posizione della Banca centrale europea (BCE) riguardo all’uso degli asset russi congelati rientra nel quadro negoziale relativo al prestito destinato alle riparazioni per l’Ucraina. L’esecutivo comunitario ha inoltre ribadito che i lavori per garantire la liquidità necessaria proseguono senza sosta.
La posizione della Commissione europea e della BCE sugli asset russi
Interpellata sulla notizia pubblicata dal Financial Times secondo cui la BCE avrebbe respinto l’ipotesi di fornire garanzie da prestatore di ultima istanza per Euroclear nell’utilizzo degli asset russi, la portavoce della Commissione, Paula Pinho, ha chiarito che tale questione è parte integrante delle discussioni sul prestito per le riparazioni. “Siamo in contatto non solo con gli Stati membri, ma anche con le istituzioni finanziarie e in particolare con la Banca centrale europea”, ha affermato.
Pinho ha aggiunto che si stanno valutando con la BCE soluzioni praticabili per garantire la liquidità necessaria, essenziale per adempiere agli eventuali obblighi di restituzione degli asset, in particolare nei confronti della Banca centrale russa. L’obiettivo è assicurare che l’Unione europea, gli Stati membri e i soggetti privati possano sempre rispettare gli obblighi internazionali relativi alla possibile restituzione di tali beni.
Ricerca di alternative per le garanzie e il contesto finanziario
Alla luce della posizione della BCE, la Commissione europea sta attivamente studiando come assicurare la liquidità necessaria, esplorando soluzioni alternative che fanno parte dell’intero lavoro in corso sul cosiddetto Prestito di riparazione. Tale prestito rappresenta uno strumento chiave nel contesto della solidarietà europea verso l’Ucraina e per sostenere la ricostruzione postbellica.
Questo sviluppo arriva in un momento di tensioni prolungate legate al conflitto tra Russia e Ucraina, con la comunità internazionale che continua a monitorare attentamente la situazione. I colloqui e le decisioni finanziarie europee si inseriscono dunque in un quadro complesso, in cui la stabilità economica e la gestione degli asset congelati rappresentano nodi fondamentali per la politica estera e monetaria dell’Unione europea.
La BCE, con sede a Francoforte, mantiene il compito di garantire la stabilità finanziaria nell’area euro, e in questo caso si trova a dover bilanciare la necessità di sostenere gli sforzi europei in Ucraina con l’adesione agli obblighi internazionali e al rispetto del diritto. La collaborazione tra Commissione e BCE rimane cruciale per trovare soluzioni efficaci e sostenibili in questa delicata fase.






