Roma, 6 dicembre 2025 – Il documento di National Security Strategy presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato definito da Anne Applebaum, scrittrice e giornalista statunitense naturalizzata polacca, un vero e proprio “suicidio” per gli Stati Uniti così come li abbiamo conosciuti dopo la Seconda guerra mondiale. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Applebaum esprime un giudizio netto e senza compromessi sulla nuova strategia di sicurezza nazionale statunitense. Nel documento, l’amministrazione Usa critica fortemente la Nato e l’Ue.
Tradimento degli alleati e crisi della reputazione americana
Secondo Applebaum, il testo della National Security Strategy segnala un cambio radicale nella politica estera americana, in cui Washington dichiara di non avere più alleati ma solo interessi economici, trasformandosi così in un partner inaffidabile per i Paesi europei e non solo. Questo atteggiamento, sottolinea la giornalista, rappresenta non solo un disastro per l’Ucraina ma anche per l’intera alleanza europea, che si trova ora a dover affrontare una crisi di fiducia.
Applebaum osserva inoltre che il documento appare più come una dichiarazione propagandistica destinata a suscitare preoccupazione e rabbia, piuttosto che una strategia con conseguenze chiare e definite nel breve termine. In questo contesto, la posizione di Trump è vista come contraddittoria: da un lato sembra negoziare accordi che potrebbero condurre alla sconfitta di Kiev, dall’altro non vuole essere ritenuto responsabile di un eventuale collasso ucraino, tema che ricorda anche le accuse rivolte a Joe Biden dopo l’uscita americana dall’Afghanistan.
Divisioni europee e ruolo degli Stati Uniti
Riguardo alle divisioni interne all’Europa sull’utilizzo dei beni russi congelati, Applebaum ricorda che l’Europa sta sostenendo interamente lo sforzo bellico ucraino, mentre gli Stati Uniti hanno ridotto drasticamente il loro contributo. La mediazione statunitense, spiega, si muove su due binari paralleli: da una parte il futuro degli scambi economici tra Washington e Mosca, dall’altra il negoziato per la pace in Ucraina.
Applebaum critica la mancanza di esperienza diplomatica dei mediatori americani e diffida che la seconda direttrice di azione, quella della pace ucraina, possa portare a risultati concreti. L’atteggiamento della Casa Bianca, secondo la giornalista, rischia di compromettere non solo gli equilibri geopolitici ma anche la credibilità internazionale degli Stati Uniti, segnando una svolta negativa nella storia recente del Paese.






