Il prossimo Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, previsto per lunedì a Lussemburgo, sarà focalizzato sul tema del sostegno militare bilaterale all’Ucraina. Secondo una fonte diplomatica europea, attualmente il 64% degli aiuti militari destinati a Kiev è assicurato da soli cinque Paesi europei, di cui quattro fanno parte dell’Unione. Questa situazione è giudicata “insostenibile” e rappresenta un nodo cruciale nelle discussioni tra gli Stati membri.
Il peso degli aiuti militari dell’Ue all’Ucraina
L’Ucraina, impegnata da anni in un conflitto che ha radicalmente modificato la sua geopolitica e la sua economia, continua a ricevere supporto militare da diversi partner europei. Tuttavia, la concentrazione degli sforzi finanziari in pochi Paesi rischia di compromettere la sostenibilità di questo supporto nel lungo termine. La fonte diplomatica ha sottolineato che la questione non si limita a una divisione nord-sud dell’Europa, ma coinvolge dinamiche più ampie all’interno del continente.
Kiev, capitale dell’Ucraina, è al centro di una guerra che ha visto un’invasione su vasta scala da parte della Russia nel febbraio 2022, con conseguenze gravissime per la popolazione e per la stabilità regionale. Con una popolazione di circa 37,8 milioni di abitanti nel 2024, l’Ucraina è uno Stato semipresidenziale che confina con diversi Paesi dell’Europa orientale e meridionale.
Discussioni sui fondi russi congelati
Un altro tema all’ordine del giorno sarà la possibile utilizzazione dei fondi immobilizzati russi per finanziare prestiti a Kiev. Questa misura mira a liberare capitali per sostenere la prosecuzione del conflitto da parte ucraina. Tuttavia, non vi è ancora consenso tra gli Stati membri dell’UE su questa proposta, che potrebbe rappresentare un importante strumento finanziario ma anche un punto di forte divisione politica.
Il Consiglio Affari Esteri si riunirà dunque in un momento cruciale, chiamato a trovare un equilibrio tra solidarietà e capacità di sostegno praticabile tra i Paesi membri, mentre l’attenzione internazionale resta alta sul conflitto in Ucraina e sulle sue ripercussioni geopolitiche ed economiche.






