Roma, 3 agosto 2025 – La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ulteriormente sotto il peso di un assedio sempre più stringente e di un conflitto che non dà tregua. I dati più recenti confermano un drastico calo degli aiuti umanitari che entrano nella regione, lasciando la popolazione in condizioni disperate.
Il blocco degli aiuti umanitari a Gaza: solo 36 camion ieri
Ieri sono entrati a Gaza soltanto 36 camion di aiuti umanitari, un numero estremamente ridotto rispetto alle esigenze della popolazione locale, così come segnalato dal governo di Gaza e riportato da Sky News. La maggior parte delle forniture è stata inoltre saccheggiata o rubata, una conseguenza diretta del caos e della mancanza di sicurezza che perdura nell’enclave, complici le restrizioni imposte dall’occupazione israeliana.
Cresce il bilancio delle vittime e le sfide per gli operatori umanitari
Nella sola giornata di oggi, almeno 18 palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei e scontri armati, fra cui 13 persone che cercavano aiuti alimentari vicino a centri di distribuzione a Rafah. Tra le vittime si conta anche un operatore della Mezzaluna Rossa Palestinese, feriti altri tre colleghi, in un attacco definito “gesto intollerabile” da parte del presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro.
Gli operatori umanitari continuano a essere bersaglio di violenze, in violazione del diritto internazionale umanitario, mentre la popolazione civile, ormai allo stremo, rischia di non ricevere le cure necessarie. Secondo fonti palestinesi, dall’inizio del conflitto le vittime a Gaza hanno superato i 60.000 morti e i 148.000 feriti, con molte persone ancora sepolte sotto le macerie.
Il quadro emerge drammatico: il blocco totale e le operazioni militari hanno distrutto infrastrutture vitali come reti idriche, ospedali e mulini per il pane, mentre quasi un milione di persone è senza un riparo adeguato, con il 60% delle abitazioni danneggiate o distrutte. Organizzazioni umanitarie internazionali lanciano appelli urgenti affinché venga garantito un cessate il fuoco duraturo e un flusso libero di aiuti, sottolineando la necessità di porre fine all’assedio che sta causando una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza.
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