Madrid, 19 dicembre 2025 – Al termine del vertice europeo svoltosi a Bruxelles, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez si è espresso sulla delicata questione dell’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur, dichiarando che «possiamo aspettare un mese in più», sottolineando così la necessità di un rinvio nella firma dell’intesa, originariamente prevista per il 20 dicembre in Brasile. La posizione spagnola si inserisce in un contesto di crescente esitazione da parte di alcuni Stati membri, tra cui la Francia e l’Italia, che hanno chiesto più garanzie per gli agricoltori europei.
L’impegno europeo sul sostegno all’Ucraina e il bilancio pluriennale
Nel corso dello stesso vertice, Sanchez ha ribadito l’impegno dell’Unione Europea nel supportare finanziariamente l’Ucraina, citando l’accordo per un prestito di 90 miliardi di euro da erogare nei prossimi due anni. Questo sostegno, ha precisato il premier spagnolo, è motivato sia da ragioni morali sia dalla difesa della legalità internazionale, come sottolineato dalla Moncloa. Inoltre, Sanchez ha difeso con forza la proposta di un bilancio europeo ambizioso per il periodo 2028-2034, pari al 2% del PIL dei Paesi membri, finalizzato a finanziare beni pubblici, l’innovazione, la transizione verde e digitale, nonché a rafforzare la coesione sociale e territoriale.
Mercosur, la posizione europea e la richiesta di rinvio
L’accordo con il Mercosur, che prevede l’abbassamento dei dazi doganali tra l’Unione e i paesi sudamericani membri dell’organizzazione (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e recentemente Bolivia), è stato negoziato per oltre vent’anni. Tuttavia, la ratifica dell’intesa è attualmente a rischio a causa delle preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri, tra cui Francia e Italia, che hanno chiesto un rinvio della votazione in Consiglio per ottenere maggiori garanzie a tutela del settore agricolo europeo. La minaccia di una minoranza di blocco, sostenuta anche da Austria, Polonia e Ungheria, potrebbe impedire il via libera all’accordo, nonostante la spinta della Commissione Europea e dei Paesi come Germania, Spagna e i Paesi nordici, che vedono nell’intesa un’opportunità strategica per ridurre la dipendenza commerciale dall’Asia.
Il premier Sanchez ha sottolineato che, dato il lungo tempo impiegato per raggiungere l’accordo, un ritardo di un mese non comprometterebbe gli obiettivi complessivi, ma permetterebbe di consolidare un’intesa più solida e condivisa.
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