Manchester, 2 ottobre 2025 – Un grave episodio di violenza si è verificato questa mattina davanti alla sinagoga Heaton Park Hebrew Congregation di Manchester, nel quartiere di Crumpsall. L’attacco, avvenuto nel giorno della festività ebraica di Yom Kippur, ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre quattro. L’attentatore è stato abbattuto sul posto da due agenti armati intervenuti per fermare l’assalto.
Stephen Watson, comandante della Greater Manchester Police, ha precisato che tutti e quattro i feriti – tra cui un addetto alla sicurezza interna della sinagoga – hanno riportato lesioni gravi, con tre di loro in condizioni particolarmente critiche. L’aggressore, secondo quanto ricostruito, ha inizialmente investito alcune persone con un’automobile per poi scendere dal veicolo armato di coltello e accoltellare altri presenti. Ha inoltre tentato di entrare all’interno del tempio alla ricerca dei fedeli.
L’attacco si è verificato intorno alle 9:30 locali, momento in cui la sinagoga era affollata per la prima preghiera della giornata.
Manchester, dinamica dell’attacco davanti alla sinagoga e intervento delle forze dell’ordine
Secondo quanto riferito dalla Great Manchester Police, l’allarme è scattato poco dopo le 9:30 ora locale, in seguito alla segnalazione di un passante. Le pattuglie armate sono giunte rapidamente sul luogo, intervenendo in meno di cinque minuti. L’aggressore, dopo aver investito alcune delle vittime con un veicolo all’uscita dalla sinagoga, ha proseguito l’attacco con un coltello. La polizia ha reagito aprendo il fuoco e neutralizzando l’uomo.
Sul posto sono intervenute numerose ambulanze, con i servizi medici di emergenza che hanno dichiarato lo stato di allerta grave per la gestione dei feriti. Le vittime hanno riportato ferite da arma bianca e traumi dovuti all’impatto con il veicolo.
Nel frattempo, la Greater Manchester Police ha attivato il cosiddetto “allarme Plato”, il codice nazionale per le emergenze legate a sospetti attacchi terroristici, anche se al momento non è stata confermata una matrice terroristica dell’episodio. Le indagini proseguono per chiarire le dinamiche e le motivazioni dell’aggressore.
L’attacco è avvenuto durante lo Yom Kippur, la più solenne festività ebraica, nota come “Giorno dell’espiazione” e dedicata alla penitenza e al digiuno. Questa ricorrenza è particolarmente sentita nella comunità ebraica e si svolge con preghiere e astensione da ogni tipo di lavoro.
Arrestate due persone
Due persone sono state arrestate in relazione all’attacco alla sinagoga di Manchester, nel nord dell’Inghilterra, sospettate di essere complici dell’aggressore ucciso dalla polizia sul posto. Lo ha confermato Laurence Taylor, numero due dell’antiterrorismo britannica, coinvolta nelle indagini insieme alla Greater Manchester Police. L’identità dell’attentatore è stata accertata, ma il suo nome resta al momento riservato.
Rafforzata la sicurezza nei siti ebraici
In seguito all’episodio, le autorità hanno intensificato la protezione di sinagoghe e luoghi ebraici di rilievo nel Regno Unito. Taylor ha confermato che gli accertamenti procedono sotto la pista di matrice terroristica, inquadrando l’attacco sullo sfondo delle crescenti proteste contro l’escalation militare israeliana nella Striscia di Gaza.
Esplosione precauzionale e accertamenti sul veicolo
Gli artificieri britannici hanno fatto detonare in via precauzionale un sospetto ordigno davanti alla sinagoga. La polizia ha chiarito che si è trattato di una misura di sicurezza, senza confermare se la cintura indossata dall’aggressore contenesse esplosivo. L’operazione ha consentito di ispezionare in sicurezza il veicolo utilizzato per investire alcune vittime prima che l’aggressore proseguisse con gli accoltellamenti. Le autorità hanno ribadito che non risultano altri pericoli imminenti per la popolazione.
La reazione di Keir Starmer e la situazione sul luogo dell’attacco alla sinagoga di Manchester
Il premier britannico Keir Starmer si è detto profondamente “inorridito” per l’attacco avvenuto oggi davanti a una sinagoga ortodossa di Manchester, nel nord dell’Inghilterra. L’aggressione ha visto quattro persone ferite, investite e colpite con un coltello da un singolo responsabile, secondo quanto riportano i media britannici. L’attentato è avvenuto nel corso di Yom Kippur, il giorno più sacro del calendario ebraico, circostanza che ha ulteriormente aggravato il senso di choc del premier.
Keir Starmer, che si trova a Copenaghen per un vertice paneuropeo, ha espresso la sua vicinanza alle vittime, alle loro famiglie e ai servizi di emergenza impegnati nel soccorso. “Il fatto che questo accada in pieno Yom Kippur lo rende ancor più orrendo”, ha sottolineato, ribadendo la condanna verso l’episodio e l’importanza di garantire la sicurezza delle comunità ebraiche nel Regno Unito.
Il rientro anticipato del premier britannico
Il premier britannico Keir Starmer ha annunciato il rientro anticipato dal vertice paneuropeo di Copenaghen per seguire da vicino gli sviluppi investigativi dell’attacco compiuto oggi nel giorno di Yom Kippur dinanzi alla sinagoga ortodossa di Manchester Lo riporta la BBC.
Starmer, a quanto si è appreso da Downing Street, ha convocato nel pomeriggio a Londra una riunione ad hoc del comitato Cobra per le emergenze – con la presenza dei ministri interessati e dei vertici investigativi e dei servizi d’intelligence – che intende presiedere in prima persona. Dinanzi alla sinagoga di Manchester è arrivata anche un’unità degli artificieri con un veicolo per la neutralizzazione di potenziali ordigni esplosivi. Non è al momento chiaro se si tratti di un intervento solo precauzionale o se ci siano pacchi sospetti indosso al corpo dell’aggressore o nel veicolo con cui è piombato sui fedeli.
La reazione della famiglia reale
Il drammatico episodio ha suscitato profonda commozione in tutto il Regno Unito. Re Carlo III e la regina Camilla hanno diffuso una nota da Buckingham Palace esprimendo “sgomento e tristezza” per l’accaduto, sottolineando la particolare gravità di un attacco avvenuto in un giorno tanto significativo per la comunità ebraica. “I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo orribile episodio”, hanno dichiarato, ringraziando al contempo i servizi di emergenza per la rapidità dell’intervento.
La condanna di Antonio Tajani
“Condanno con la massima fermezza l’attacco alla sinagoga di Manchester. Un gesto gravissimo diretto alla comunità ebraica nel giorno dello Yom Kippur“: lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Sono sotto attacco il popolo ebraico assieme a tutti noi, assieme al valore di libertà religiosa, ai principi di tolleranza e rispetto che sono alla base delle nostre democrazie. Non dobbiamo cedere in nessun momento, in nessun caso: non dobbiamo dimenticare le atrocità di un recente passato. Insieme dobbiamo difendere la pace e la libertà. Esprimo la mia vicinanza ai familiari delle vittime e al Governo britannico“, aggiunge.
Condanno con la massima fermezza l’attacco alla sinagoga di #Manchester. Un gesto gravissimo diretto alla comunità ebraica nel giorno dello Yom Kippur. Sono sotto attacco il popolo ebraico assieme a tutti noi, assieme al valore di libertà religiosa, ai principi di tolleranza e…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 2, 2025
L’indignazione di Gideon Sa’ar
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha espresso profonda indignazione per l’attacco avvenuto nei pressi della sinagoga di Heaton Park. In un messaggio pubblicato su X, Sa’ar ha accusato le autorità britanniche di non aver adottato misure adeguate per contrastare “la crescente ondata tossica di antisemitismo”, permettendo di fatto che il fenomeno si radicasse.
Secondo il ministro, il dilagare dell’odio antisemita e anti-israeliano, insieme agli appelli a sostegno del terrorismo, è ormai una realtà diffusa “nelle strade di Londra, in Gran Bretagna e nei campus universitari”.
Netanyahu: “La debolezza di fronte al terrorismo non fa che alimentarlo”
“Israele piange insieme alla comunità ebraica del Regno Unito dopo il barbaro attacco terroristico di Manchester. I nostri cuori sono vicini alle famiglie delle vittime e rivolgiamo preghiere per la pronta guarigione dei feriti”. Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato l’aggressione.
Il primo ministro ha poi richiamato le sue parole pronunciate di recente all’Onu, ribadendo che “la debolezza di fronte al terrorismo non fa che alimentarlo” e sottolineando come soltanto “la forza e l’unità possano condurre alla sua sconfitta”.






