Batterie a rischio a causa dei dazi di Trump: l’imposizione di tariffe pari al 93,5% per la grafite dalla Cina preoccupa gli esperti
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di imporre un dazio del 93,5% sulle importazioni di grafite provenienti dalla Cina, un elemento essenziale per la produzione di batterie. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, sottolineando che la decisione definitiva è attesa entro il prossimo 5 dicembre. Questi nuovi oneri doganali si andranno ad aggiungere a quelli già esistenti, portando la tariffa complessiva al 160%.
Il ruolo del Dipartimento del Commercio USA
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America (DOC) è l’ente governativo responsabile delle politiche commerciali e dello sviluppo economico del paese. Fondato nel 1913, ha sede a Washington D.C. presso il Palazzo Herbert C. Hoover, in 1401 Constitution Avenue. Il dipartimento si occupa di promuovere la crescita economica, favorire la creazione di posti di lavoro e sostenere lo sviluppo tecnologico e infrastrutturale. Attualmente è guidato dal segretario Howard Lutnick. Tra le sue agenzie principali vi sono il Bureau of Industry and Security e l’International Trade Administration, che monitorano e regolano le relazioni commerciali internazionali.
Impatto dei dazi sui rapporti commerciali e settore batterie
La grafite rappresenta un componente cruciale per la produzione di batterie, soprattutto quelle utilizzate in veicoli elettrici e dispositivi elettronici. L’introduzione di dazi così elevati potrebbe influenzare significativamente il mercato globale delle materie prime per batterie, spingendo le aziende a cercare alternative o a rivedere le proprie catene di approvvigionamento. Bloomberg, multinazionale leader nel settore dell’informazione finanziaria e dei dati di mercato, ha fornito un ampio risalto alla notizia, evidenziando come questa mossa si inserisca nel contesto delle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La misura è parte di una strategia più ampia del governo americano per tutelare le industrie nazionali e ridurre la dipendenza strategica da forniture estere critiche. La decisione definitiva, prevista per dicembre, sarà attentamente monitorata dagli operatori di mercato e dagli analisti di settore.






