Roma, 16 luglio 2025 – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che dal primo agosto potrebbero entrare in vigore dazi doganali sui farmaci importati negli Usa. Questo si inserisce in un contesto di tensioni commerciali che coinvolgono anche altri settori strategici come quello dei semiconduttori. La misura, secondo quanto riferito dal presidente a margine di un evento a Pittsburgh, partirà con tariffe più basse per consentire alle società farmaceutiche un anno di adeguamento. Tuttavia, se non si registreranno progressi, le imposte saranno aumentate in modo significativo.
Dazi sui farmaci e semiconduttori: la strategia di Trump
Trump ha spiegato che il piano prevede di applicare inizialmente tariffe moderate, con l’obiettivo di dare tempo alle aziende di adeguarsi alle nuove regole. Tuttavia, ha anche lanciato un avvertimento chiaro: qualora le società non rispettassero le condizioni, le tariffe potrebbero salire a livelli molto elevati nel futuro. Lo stesso approccio sarà adottato per i produttori di semiconduttori, settore cruciale per l’economia tecnologica americana.
L’agenzia Bloomberg ha riportato che subito dopo i dazi sui farmaci potrebbero essere introdotte anche nuove tariffe su questi componenti elettronici. La Casa Bianca rifletterebbe così la volontà di tutelare e rilanciare le produzioni nazionali in settori considerati strategici.
Negoziati Ue-Usa sui dazi: la situazione
Nel frattempo, la tensione tra Stati Uniti e Unione Europea resta alta. Bruxelles ha affinato la lista dei controdazi per un valore di 72 miliardi di euro, includendo prodotti simbolo come il bourbon e componenti aeronautici legati a Boeing.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato l’importanza di continuare il dialogo fino al primo agosto. Questa rappresenta la data entro la quale si spera di raggiungere un accordo che eviti una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico, definendo l’obiettivo di un’intesa “win-win” che salvaguardi gli interessi dell’industria italiana e dell’economia europea.
Nel frattempo, Trump ha inviato una lettera a Bruxelles. Nel contenuto annunciava l’imposizione di una tariffa del 30% sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti a partire dal primo agosto. Il tutto, sottolineando che questa percentuale è inferiore a quella ritenuta necessaria per colmare il deficit commerciale americano con l’Ue. La lettera contiene anche condizioni rigide, come il divieto di eludere i dazi tramite merci transitate da altri Paesi e l’avvertimento che eventuali contromisure europee saranno compensate da un ulteriore aumento delle tariffe americane.
Il clima resta dunque di forte incertezza, con le parti impegnate in un complesso negoziato che avrà ripercussioni rilevanti sul commercio internazionale e sui rapporti transatlantici.






