Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, torna al centro del dibattito pubblico il tema della spesa per i libri di testo, che continua a gravare pesantemente sulle famiglie italiane. Un’indagine recente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha infatti evidenziato un aumento significativo dei costi, con una spesa media che supera i 700 euro per studente. Per questo motivo l’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva per fare chiarezza sul mercato editoriale dei libri scolastici, che vale circa un miliardo di euro.
L’indagine Antitrust e le criticità nel mercato dei libri scolastici
L’Autorità garante della concorrenza ha sottolineato come il settore dell’editoria scolastica sia caratterizzato da un elevato grado di concentrazione, con pochi gruppi editoriali che dominano il mercato sia nei segmenti della scuola primaria sia in quelli delle scuole secondarie. Questa concentrazione, unita a un meccanismo di scelta dei libri scolastici in cui chi decide (i docenti) non è chi sostiene la spesa (le famiglie), crea un contesto di scarsa trasparenza e di prezzi elevati.
Tra le anomalie riscontrate dall’AGCM figurano le frequenti nuove edizioni dei testi – spesso con modifiche marginali – che obbligano le famiglie a ricomprare libri pressoché simili a quelli dell’anno precedente. Questo fenomeno è particolarmente evidente negli anni di ingresso alle scuole medie e superiori, dove la percentuale di nuove edizioni arriva al 35%. Inoltre, le case editrici utilizzano piattaforme digitali proprietarie con restrizioni sulla fruizione, limitando l’accesso alle risorse e ostacolando il mercato dell’usato. L’assenza di sconti e la rigidità nelle modalità di adozione scolastica sono ulteriori fattori che contribuiscono al caro libri.
L’Antitrust ha invitato gli editori a fornire spiegazioni entro fine settembre, e non è escluso che possano essere comminate sanzioni pecuniarie di rilevante entità entro la fine dell’anno.
Il peso economico sulle famiglie e gli interventi di sostegno
Secondo le stime dell’Associazione dei consumatori Adoc, la spesa media per i libri di testo si attesta intorno ai 355 euro per un alunno del primo anno delle medie e supera i 550 euro per chi inizia le superiori. A questa cifra si aggiunge il corredo scolastico, che comprende astucci, diari e altri materiali, con un costo medio di circa 132 euro. Considerando anche i dizionari specialistici obbligatori in alcuni indirizzi di studio, il totale può superare i 2.500 euro nell’arco dell’intero percorso scolastico.
Anna Rea, presidente di Adoc, ha denunciato come “i prezzi continuino a crescere, mettendo a dura prova i bilanci familiari, in particolare delle fasce più vulnerabili, che spesso devono ricorrere a gruppi di scambio e mercatini dell’usato per contenere le spese”.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori conferma un incremento medio del 18% rispetto all’anno precedente, con spese che arrivano fino a 715 euro per studente nelle scuole superiori, considerando anche zaini, penne e accessori di marca, i cui prezzi sono aumentati fino al 15%.
In risposta a questa situazione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato 136 milioni di euro per agevolazioni e fornitura gratuita o parziale dei manuali scolastici alle famiglie con redditi più bassi, con una previsione di ulteriore aumento delle risorse per il 2026 e il 2027.
Le ragioni di un mercato poco concorrenziale
L’indagine Antitrust mira a verificare la presenza di pratiche anticoncorrenziali e a contrastare comportamenti che danneggiano i consumatori. Il sistema editoriale scolastico si configura come un mercato con “interazioni peculiari”: i docenti scelgono i testi, ma non li pagano, e gli studenti li utilizzano senza poterli scegliere o acquistare direttamente. Inoltre, la promozione dei libri avviene tramite informatori editoriali, spesso con rapporti stretti con gli editori, che possono influenzare le adozioni scolastiche.
Le associazioni dei consumatori, come l’Unione Nazionale Consumatori e il Codacons, hanno accolto positivamente l’iniziativa dell’AGCM, sottolineando come la normativa vigente abbia favorito un sistema che penalizza le famiglie, soprattutto in presenza di continue nuove edizioni e modifiche minime che obbligano all’acquisto di testi nuovi ogni anno.
L’attenzione dell’Antitrust si inserisce nel quadro più ampio della legislazione antitrust italiana, volta a tutelare la concorrenza e a prevenire abusi di posizione dominante e intese restrittive. Il fine è garantire un mercato più equo, con prezzi più contenuti e accesso più facile ai materiali scolastici per tutti.






