Torino, 23 ottobre 2025 – Si infiamma il dibattito attorno alla Juventus, con la crescente influenza di Tether, colosso delle criptovalute noto per la sua stablecoin USD₮, che detiene una quota di partecipazione pari all’11% nel club bianconero. La società, guidata dal CEO Paolo Ardoino e dal presidente Giancarlo Devasini, entrambi figure di spicco nel mondo crypto, punta a un ingresso significativo nel consiglio di amministrazione della Juventus, alimentando una netta frizione con l’azionista di maggioranza, la holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi.
La sfida di Tether nel CdA della Juventus
Il 7 novembre si avvicina e sarà il giorno cruciale per l’assemblea degli azionisti della Juventus, chiamata a decidere sul rinnovo del consiglio di amministrazione e sull’aumento di capitale da 110 milioni di euro varato da Exor. Il board, presieduto da Gianluca Ferrero, invita a respingere le proposte avanzate da Tether, che mira a far approvare l’inserimento del diritto di opzione per tutti gli azionisti, al fine di evitare la diluizione delle quote e garantire una valorizzazione equa dell’investimento di ciascuno.
Non solo, la società crypto ha richiesto un potenziamento della rappresentanza dei soci di minoranza in cda, proponendo due seggi per la lista di minoranza vincente anziché uno solo, e un seggio nei comitati interni. L’obiettivo è rafforzare la voce di Tether e rendere il management più inclusivo verso gli investitori esterni. Tuttavia, il consiglio ha bocciato anche queste modifiche statutarie, sostenendo che l’attuale assetto rispetta le normative vigenti e che un’eccessiva rappresentanza minoritaria potrebbe compromettere la coesione del board.

Tether, stablecoin leader e investitore strategico
Fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini, ex chirurgo plastico e oggi uno degli italiani più facoltosi nel settore delle criptovalute, Tether è la stablecoin più scambiata al mondo con una capitalizzazione di mercato che supera i 100 miliardi di dollari. La società ha sede legale a El Salvador e si è distinta per la sua capacità di mantenere il rapporto 1:1 con il dollaro americano, nonostante le critiche e le indagini che nel tempo ne hanno messo in dubbio la trasparenza.
Il CEO Paolo Ardoino, noto per il suo coinvolgimento pubblico e la sua fede calcistica bianconera, ha confermato l’intenzione di presentare una lista di candidati al prossimo CdA, sottolineando la volontà di portare nuove risorse e competenze tecnologiche nel club. L’ingresso di Tether potrebbe rappresentare un’importante svolta per la Juventus, che negli ultimi esercizi ha registrato perdite significative (58,1 milioni nell’ultimo bilancio) e necessita di un rilancio strategico.
L’impatto di Exor e la strategia di rilancio
Exor, con il 65,4% delle azioni, continua a dettare le linee guida della Juventus, ma la pressione esercitata da Tether spinge verso un confronto aperto su governance e finanza. La ricapitalizzazione da 110 milioni, con 30 milioni già versati, è stata pensata per stabilizzare l’assetto economico della società, ma Tether ha espresso la volontà di partecipare attivamente, confidando in una valorizzazione più equa delle azioni e in un ruolo più incisivo nella gestione.
Il dibattito in corso riflette una partita più ampia, che riguarda il rapporto tra il calcio italiano e l’industria delle criptovalute, con Tether che si candida a diventare un protagonista chiave, non solo come investitore ma anche come innovatore tecnologico e strategico. Gli azionisti sono chiamati a scegliere se mantenere lo status quo o aprirsi a questa nuova dimensione, che potrebbe cambiare il volto della Juventus e del calcio nazionale.






