Roma, 16 luglio 2025 – Nel 2024, l’importo medio delle pensioni percepite dagli uomini in Italia è risultato superiore del 34% rispetto a quello delle donne. Questo è quanto emerge dal Rapporto annuale dell’INPS presentato oggi. Un dato che evidenzia un persistente divario di genere nelle prestazioni pensionistiche, riflesso delle diverse carriere lavorative e delle retribuzioni medie tra i sessi.
Differenze di genere nelle pensioni: dati e cifre
Al 31 dicembre 2024, i pensionati in Italia erano circa 16,3 milioni, di cui 7,9 milioni uomini e 8,4 milioni donne. Le pensioni complessivamente erogate dall’INPS ammontavano a un importo lordo di 364 miliardi di euro. Nonostante le donne costituiscano il 51% dei pensionati, esse percepiscono solo il 44% del totale dei redditi pensionistici, pari a 161 miliardi di euro, contro i 204 miliardi percepiti dagli uomini.
L’importo medio mensile delle pensioni erogate agli uomini nel 2024 si è attestato a 2.142,60 euro, mentre per le donne è stato di 1.594,82 euro. Questo conferma un divario di genere significativo, che si riflette anche nelle diverse tipologie di pensione.
Le pensioni anticipate, generalmente associate a carriere più lunghe, presentano un importo medio mensile di 2.133 euro. Il 66% di queste pensioni è erogato a uomini, che ricevono mediamente 2.277,50 euro, contro gli 1.852,48 euro delle donne, con un divario del 22,94%. Le pensioni di vecchiaia, invece, mostrano un importo medio di 1.021 euro mensili, con un sostanziale scarto tra uomini (1.260 euro) e donne (867 euro).
Inoltre, le donne rappresentano l’87% dei beneficiari delle pensioni ai superstiti e il 62% di quelle assistenziali come gli assegni sociali, che hanno un importo medio di circa 502 euro mensili.
Crescita delle prestazioni pensionistiche e composizione dei beneficiari
Nel corso del 2024, l’INPS ha registrato un aumento del 4,5% nel numero delle prestazioni pensionistiche e assistenziali liquidate, avvicinandosi a 1,6 milioni di nuovi trattamenti. Di queste, il 55% si riferisce a prestazioni previdenziali con un importo medio mensile di 1.302 euro, mentre il restante 45% riguarda prestazioni assistenziali con un importo medio di 493 euro.
L’analisi dei dati conferma che, a parità di tipologia di pensione, il reddito medio percepito dalle donne è inferiore a quello degli uomini, eccezion fatta per i trattamenti al superstite. Questa disparità è in parte attribuibile a retribuzioni medie inferiori e a carriere lavorative spesso discontinue o più brevi tra le donne.
Infine, il rapporto evidenzia come circa il 96% dei pensionati italiani nel 2024 percepiva almeno una prestazione dall’INPS, con un reddito lordo mensile medio di circa 1.884 euro. Il restante 4% beneficiava di altri tipi di pensioni, come quelle Inail, di guerra o erogate da casse professionali ed Enti minori.






