Cesena, 26 settembre 2025 – Durante il convegno Fattore R tenutosi a Cesena, il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), Antonio Patuelli, si è soffermato sulle tensioni geopolitiche internazionali e sulle difficoltà nel comprendere le azioni del presidente statunitense Donald Trump. Il suo intervento ha toccato diversi temi cruciali, dal conflitto russo-ucraino alle questioni economiche legate ai dazi e alla situazione del sistema bancario italiano.
Patuelli sulle tensioni internazionali e Trump
«Mi angosciano le guerre in atto, la russo-ucraina e quella del Medio Oriente, in corso dal 1948 ad oggi», ha esordito Patuelli, esprimendo preoccupazione soprattutto per il rischio di incidenti militari. Il presidente dell’ABI ha detto che i suoi tentativi di cercare di capire le posizioni di Trump sono difficoltosi. Ha ricordato come, solo un mese fa, il presidente degli Stati Uniti abbia accolto in Alaska il presidente russo Putin con tutti gli onori, mentre recentemente ha promosso un atteggiamento più aggressivo incoraggiando la Nato ad abbattere eventuali aerei che dovessero sconfinare. «Questo non è un comportamento prudente e responsabile», ha sottolineato Patuelli, ricordando che la Nato ha già una prassi consolidata: «In tre minuti alza in volo i suoi caccia per allontanare eventuali aerei non autorizzati», che rappresenta, a suo giudizio, la risposta più responsabile.
Il presidente ABI ha inoltre ribadito la necessità di mantenere la calma e il dialogo, invitando a non lasciarsi impressionare dal linguaggio di Trump, che secondo lui «non è un linguaggio della politica o della diplomazia, ma proviene da un’esperienza commerciale». Patuelli ha anche sottolineato l’importanza di regole comuni per il settore bancario europeo, evidenziando che «l’Unione Bancaria è collaudata da quasi 11 anni, ma mancano ancora regole comuni che non possono essere lasciate incomplete».
Dazi, banche e prospettive economiche
Sul fronte economico, Patuelli ha affrontato il tema dei dazi introdotti dall’amministrazione americana, spiegando che «gli effetti dei nuovi dazi non li vediamo ancora», e che finora si è registrato un incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti. L’Europa e l’Italia stanno lavorando per sviluppare nuovi sbocchi commerciali «per ammortizzare il rischio dei dazi», ma «ci vorrà tempo», e «il rischio di crisi e recessione non può essere escluso o sottovalutato».
Riguardo al rapporto tra banche, imprese e famiglie, Patuelli ha evidenziato che attualmente c’è «più offerta di prestiti da parte delle banche che richiesta da parte delle imprese», mentre «per le famiglie da sette mesi vi è una forte richiesta di mutui». Negli ultimi due mesi, anche le imprese hanno incrementato la domanda di prestiti, sebbene permangano incertezze legate ai dazi e ai mercati di sbocco. Il presidente ABI ha insistito sull’importanza di sostenere le imprese soprattutto «sul versante della pressione fiscale, incentivandole ad investire».
Infine, Patuelli ha affrontato la questione degli extraprofitti delle banche, dichiarando che il sistema bancario «non fa demagogia» e che esso già contribuisce in modo significativo alla spesa pubblica, pagando complessivamente circa il 55% di tassazione, considerando la doppia imposizione su impresa e azionisti.





