Roma, 29 agosto 2025 – Il futuro dell’ex Ilva di Taranto è al centro di un confronto cruciale tra i sindacati metalmeccanici e la politica nazionale. A margine dell’incontro odierno a Roma con i gruppi parlamentari, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha lanciato un appello netto e senza mezzi termini: “La politica è stata, in questa vicenda, in parte assente e in parte disinformata. Ora non si può più rimandare: sono necessari investimenti chiari per garantire la sopravvivenza dello stabilimento e dei suoi lavoratori”.
Investimenti indispensabili per il rilancio dell’ex Ilva

Durante il confronto, Palombella ha sottolineato come “per assicurare un futuro all’ex Ilva servano quattro forni elettrici – tre a Taranto e uno a Genova – e quattro impianti di preriduzione (DRI)”. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di un sistema energetico che includa anche il gas, almeno nella fase di transizione. Secondo il segretario Uilm, l’attuale accordo, che prevede soltanto tre forni, un solo impianto DRI e nessun utilizzo del gas, è insufficiente e rischia di condurre alla chiusura definitiva dell’impianto.
“La chiusura significherebbe un disastro occupazionale, ambientale e strategico per l’Italia”, ha avvertito Palombella, ribadendo la necessità di un intervento deciso da parte dello Stato. “Senza la disponibilità del Governo a prendersi le proprie responsabilità e a sostenere concretamente questo processo con investimenti pubblici, non ci sarà alcuna prospettiva reale”.
Urgenza di una legge speciale e responsabilità politica
L’incontro con i rappresentanti parlamentari ha mostrato, secondo Palombella, una maggiore consapevolezza politica sull’importanza della vertenza. Tuttavia, il segretario generale della Uilm ha richiamato all’azione concreta: “Non servono più bandi o annunci, ma un vero piano industriale. Serve una legge speciale che riconosca le emergenze e permetta interventi straordinari, non solo per Taranto, ma per tutte le realtà industriali coinvolte”.
Palombella ha anche ammonito contro l’uso politico della vertenza in campagna elettorale, sottolineando che in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro e la sopravvivenza di un settore industriale fondamentale per il Paese. “Abbiamo portato avanti un’azione sindacale unitaria e continueremo a farlo, ma la situazione è ormai al punto di non ritorno. Lo Stato deve intervenire subito”, ha concluso.
Rocco Palombella, originario di Faggiano (TA), è alla guida della Uilm nazionale dal 2010 e vanta una lunga esperienza diretta nel settore metalmeccanico e nello stabilimento Ilva di Taranto, dove è stato delegato sindacale per oltre trent’anni. La sua posizione rappresenta una voce autorevole e determinata nel dibattito sulla siderurgia italiana e sul futuro di una delle realtà industriali più importanti del Mezzogiorno.





