Roma, 23 dicembre 2025 – Nel periodo natalizio, un numero crescente di amministrazioni comunali italiane investe ingenti somme per abbellire le proprie città con luminarie, eventi, mercatini e addobbi. Secondo uno studio elaborato da Jfc e pubblicato in anteprima da ANSA, il 64,4% dei Comuni ha destinato complessivamente circa 397,4 milioni di euro per le festività natalizie.

Spesa e composizione degli investimenti comunali
La cifra totale comprende diversi ambiti di spesa: circa 274 milioni di euro sono stati utilizzati per illuminazioni, decorazioni, alberi di Natale e spettacoli; a questa somma si aggiungono 98,5 milioni per il costo del personale comunale impiegato nelle attività di allestimento e gestione; infine, quasi 25 milioni sono stati spesi per l’energia elettrica necessaria ad alimentare le installazioni.
Al vertice della classifica per investimenti si colloca Napoli, con una spesa di 4,8 milioni di euro, seguita da altre città che puntano a valorizzare il proprio territorio durante le festività.
Massimo Feruzzi, responsabile della ricerca Jfc, sottolinea che “sono 5.084 le amministrazioni comunali che investono per illuminare le città nel periodo natalizio, ma solo 280 di queste riescono ad attrarre visitatori che pernottano almeno una notte per vivere l’atmosfera e partecipare agli eventi organizzati”.
Un dato significativo riguarda il finanziamento delle spese: solo il 31,2% della spesa complessiva è coperta da sponsor. Tuttavia, di questa quota, il 73,2% proviene da enti pubblici collegati direttamente alle amministrazioni comunali (partecipate, fondazioni, aziende speciali), mentre solamente il 26,8% deriva da aziende private esterne.
Turismo, consumi e tradizioni: il Natale in Italia
Il turismo legato alle festività natalizie genera un giro d’affari superiore ai sette miliardi di euro. Secondo le stime di Cna Turismo e Commercio, oltre cinque milioni di turisti alloggeranno almeno una notte in strutture ricettive, di cui 3,7 milioni italiani e 1,3 milioni stranieri.
Nonostante i numeri importanti dei pernottamenti, la maggior parte degli spostamenti – oltre 20 milioni – sarà costituita da gite giornaliere o soggiorni in seconde case o presso parenti e amici. I turisti stranieri provengono soprattutto da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito tra gli europei, e da Stati Uniti, Canada e Cina tra i non europei. Le destinazioni più richieste restano le città e i borghi d’arte, con una crescita significativa delle località montane e delle attività esperienziali, come i laboratori artigianali.
Dal punto di vista dei consumi alimentari, la spesa complessiva per la cena della Vigilia e il pranzo di Natale è stimata da Ipsos Confesercenti in circa 3,3 miliardi di euro, in leggera flessione (-5%) rispetto all’anno precedente. Il Natale rimane un evento essenzialmente domestico: il 72% degli italiani trascorrerà le festività in casa propria o di parenti, mentre il 5% sceglierà di pranzare o cenare in ristoranti o pubblici esercizi.
La spesa media stimata per persona è di circa 119 euro, con un calo del 5% rispetto all’anno precedente, indicatore di una crescente prudenza nelle famiglie dovuta all’erosione del potere d’acquisto. Un confronto storico rileva come, a prezzi costanti del 2015, la spesa attuale corrisponderebbe a circa 79 euro, cioè un quinto in meno rispetto a dieci anni fa a causa dell’inflazione alimentare.
In sintesi, le amministrazioni comunali italiane investono quasi 400 milioni di euro per le decorazioni e gli eventi natalizi, ma solo una parte rilevante di questi investimenti si traduce in un reale richiamo turistico. Contestualmente, il Natale si conferma una festa principalmente vissuta nelle case, con un mercato turistico e gastronomico che resta comunque significativo nonostante le difficoltà economiche.






