Manovra: vertice cruciale oggi a Palazzo Chigi tra il governo e le banche italiane per discutere delle proposte di modifica alla legge di Bilancio, in particolare riguardo all’aumento dell’Irap previsto nella manovra finanziaria. La tensione sui contenuti fiscali si fa sentire, mentre si cerca di trovare un equilibrio per reperire risorse senza compromettere la stabilità del settore bancario.
Aumento dell’Irap e incontro governo-banche
Dopo la riunione di ieri a Palazzo Chigi, dove è stato affrontato il tema dell’incremento dell’Irap del 2,5% sulle banche, si è deciso di convocare un incontro tra esponenti del governo e rappresentanti degli istituti di credito per discutere il possibile impatto della misura. L’ipotesi di una franchigia di 90 mila euro per le piccole banche è stata avanzata per salvaguardare le realtà più piccole, ma l’aumento generale resta un punto delicato.
La maggioranza cerca di mettere a punto un miliardo di euro di risorse aggiuntive per far quadrare i conti della manovra, ma fonti di governo e banche concordano sul fatto che il contributo extra degli istituti difficilmente supererà i 200-300 milioni di euro. L’accordo raggiunto pochi giorni fa rischia di essere rivisto, con Forza Italia che chiede la riapertura del tavolo di confronto per evitare tensioni e garantire stabilità al sistema.
Impatto della manovra sulla profittabilità delle banche
Secondo l’analisi di Andrea Costanzo, vicepresidente European Financial Institution Ratings di Morningstar DBRS, la nuova tassa sulle banche prevista nella manovra avrà un impatto significativo sulla redditività degli istituti italiani nei prossimi anni. Nel dettaglio, la manovra introduce non solo l’aumento dell’Irap, ma anche il prolungamento del blocco sull’utilizzo delle DTA (Deferred Tax Assets) per compensare il carico fiscale, con effetti strutturali destinati a pesare sul triennio.
Nonostante questo, Costanzo sottolinea che le banche italiane restano solide, con livelli di capitale ai massimi da anni e la capacità di attivare leve gestionali per mitigare gli effetti del nuovo quadro fiscale. La tenuta del settore sarà comunque legata anche alla crescita dei volumi di credito, all’andamento delle commissioni e alla qualità degli attivi, in un contesto di tassi in calo.
Nel frattempo, proseguono le riunioni bilaterali tra gruppi parlamentari e il ministero dell’Economia per valutare gli emendamenti alla manovra, con l’obiettivo di arrivare a una sintesi entro metà dicembre, prima dell’approdo in Aula per l’approvazione definitiva.






