Nonostante i dazi imposti dagli Stati Uniti, la Cina continua a registrare performance straordinarie nel commercio internazionale. Secondo i dati della dogana cinese, il surplus commerciale di novembre ha raggiunto 112 miliardi di dollari, il terzo più alto mai registrato in un singolo mese. Questo traguardo ha portato il surplus annuale del 2025 a superare per la prima volta nella storia cinese la soglia dei mille miliardi di dollari, un risultato che era stato solo sfiorato nel 2024 e che quest’anno è stato raggiunto con un mese di anticipo rispetto alla fine dell’anno.
L’impatto dei dazi e le strategie cinesi
Il surplus commerciale misura la differenza tra esportazioni e importazioni di un paese, indicandone la capacità di generare reddito attraverso il commercio internazionale. La Cina, storicamente esportatrice, ha affrontato nel 2025 dazi statunitensi fino al 145 per cento sul prezzo delle merci, che avevano compromesso il commercio bilaterale. Tuttavia, dopo un accordo recente tra il presidente cinese Xi Jinping e Donald Trump, i dazi sono stati più che dimezzati e alcune restrizioni commerciali ridotte. Nonostante ciò, le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno continuato a calare: a novembre hanno registrato un calo del 29 per cento rispetto allo stesso mese del 2024, segnando l’ottavo mese consecutivo di diminuzione a doppia cifra.
Per compensare la contrazione sul mercato statunitense, la Cina ha indirizzato le sue esportazioni verso altri mercati. Le vendite verso l’Unione Europea sono aumentate quasi del 15 per cento, con domanda sostenuta da Germania, Francia e Italia, mentre le esportazioni verso l’Africa sono cresciute del 28 per cento e verso i paesi dell’ASEAN dell’8,4 per cento. Le aziende cinesi hanno inoltre spostato l’assemblaggio finale dei loro prodotti in alcuni paesi del Sudest asiatico per aggirare i dazi americani su alcune merci, riuscendo così a mantenere il flusso di esportazioni verso gli Stati Uniti.
Surplus record in un’economia fragile
Il successo commerciale non ha però mitigato completamente le difficoltà interne dell’economia cinese. Negli ultimi anni, il paese ha affrontato una grave crisi immobiliare, un calo dei consumi interni e una disoccupazione giovanile preoccupante. Il surplus commerciale rimane quindi fondamentale per sostenere la crescita economica, ma evidenzia anche la dipendenza della seconda economia mondiale dalle esportazioni. Nonostante i dazi statunitensi, il saldo commerciale con gli Stati Uniti è rimasto sostanzialmente invariato, poiché la riduzione delle importazioni americane di prodotti cinesi è stata accompagnata da una diminuzione simile delle importazioni cinesi di merci statunitensi, tra cui la soia.
Il quadro complessivo mostra una Cina capace di adattarsi e trovare nuovi sbocchi per i propri prodotti, ma allo stesso tempo vulnerabile alle tensioni globali e alla dipendenza dal commercio estero.






