Roma, 11 novembre 2025 – La situazione dell’ex Ilva continua a destare forte preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati metalmeccanici, che denunciano l’assenza di un piano industriale concreto e la mancanza di risposte da parte del governo. In vista del vertice convocato a Palazzo Chigi, il segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici (Fim), Ferdinando Uliano, ha espresso con fermezza la necessità di un ruolo incisivo dello Stato per il rilancio dell’azienda siderurgica.
La denuncia di Ferdinando Uliano sul futuro dell’ex Ilva

“Ci aspettiamo una risposta concreta per l’ex Ilva. Secondo noi il governo non ha nulla in mano e la situazione è molto critica. Non vediamo un piano industriale o di ripartenza”, ha dichiarato Uliano prima dell’incontro con l’esecutivo. Il segretario generale della Fim, sindacato che rappresenta oltre 200mila lavoratori metalmeccanici in Italia, ha sottolineato come sia indispensabile un ruolo importante da parte dello Stato per dare corpo al rilancio e alla decarbonizzazione del polo siderurgico.
“Per dare concretezza al rilancio e alla decarbonizzazione ci vuole un ruolo importante da parte dello Stato e poi costruire le alleanze con i privati. Oggi non c’è un privato e la situazione sta drammaticamente peggiorando. Le risorse finanziarie entro la fine dell’anno verranno meno”, ha evidenziato Uliano, mettendo in luce il rischio imminente di una crisi irreversibile per gli stabilimenti e i lavoratori coinvolti.
Presidio e autoconvocazione dei sindacati a Palazzo Chigi
Nel frattempo, i lavoratori dell’ex Ilva, insieme ai rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, hanno organizzato un presidio davanti a Palazzo Chigi, manifestando con slogan e striscioni per chiedere rispetto e risposte concrete. Dopo il rinvio del vertice da parte del governo, i sindacati hanno deciso di presentarsi comunque sotto la sede dell’esecutivo con un’autoconvocazione, ribadendo l’urgenza della situazione.
Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha attaccato duramente l’esecutivo: “Il governo Meloni brancola nel buio, sull’ex Ilva non sa più cosa dirci. Ma noi non ci stancheremo. Va impedito un delitto industriale”. Palombella ha ricordato che l’unico altoforno ancora in funzione rischia di fermarsi, con conseguenze drammatiche per l’intero stabilimento.
Anche Loris Scarpa, coordinatore siderurgia della Fiom, ha espresso preoccupazione per la mancanza di confronto con il governo e per il rischio che la crisi possa compromettere gli impianti: “Non possiamo aspettare i tempi del governo, la situazione è di una gravità assoluta. Bisogna decidere in queste ore”.
In questo clima di tensione, la richiesta comune dei sindacati è che il governo assuma un ruolo attivo e imprenditoriale nel progetto di rilancio dell’ex Ilva, riconoscendo la strategicità dell’azienda per il tessuto industriale e occupazionale italiano.





