Il turismo all’aria aperta in Italia continua a mostrare una crescita consolidata, con aspettative positive per la stagione estiva 2025. A comunicarlo è Faita Federcamping, che ha diffuso i dati elaborati dal Centro Ricerche Ciset dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, basati su un campione di oltre 200 imprese del settore
Trend e previsioni per la stagione estiva 2025
Secondo l’analisi, si prevede un aumento medio degli arrivi del +1,3% e delle presenze del +1,4% rispetto all’estate 2024. Il fatturato crescerà in misura più contenuta, con un +1,2%, nonostante un incremento delle tariffe medie del +2,4%. Nel 2024 il settore ha registrato circa 11 milioni di arrivi e oltre 72 milioni di presenze complessive, con una permanenza media di 6,5 notti per ospite. Se questi dati verranno confermati nel 2025, si potrà superare la soglia delle 73 milioni di presenze.
Le strutture ricettive all’aria aperta coinvolgono circa 2600 aziende che offrono quotidianamente 1,3 milioni di posti letto. Il 52% degli arrivi proviene dall’estero, con gli italiani che si rivelano i più rapidi nelle prenotazioni, seguiti da tedeschi, olandesi, svizzeri e francesi.
Le località costiere italiane vedono una crescita dei flussi turistici di quasi il 2% rispetto all’anno precedente, con un incremento del fatturato intorno all’1%, accompagnato da un aumento medio dei prezzi del 2%. Diversamente, le aree lacuali mostrano una crescita moderata degli arrivi (+0,5%) e una leggera diminuzione delle presenze (-0,7%), ma con un fatturato in aumento (+1,4%), trainato soprattutto dal Nord Ovest, dove si concentra oltre il 50% delle imprese lacuali.
Qualità, sostenibilità e innovazione nel turismo open air
Alberto Granzotto, presidente di Faita Federcamping, sottolinea come la vacanza all’aria aperta rappresenti oggi un modello europeo fondato su comfort, sostenibilità ambientale e qualità dei servizi. Il settore si impegna a offrire un’esperienza che coniuga contatto con la natura e attenzione all’impatto ecologico, definendo un nuovo concetto di lusso basato su pratiche sostenibili e accessibilità.
La federazione sta inoltre lavorando sull’attuazione del Piano Strategico del Turismo 2023-2027, puntando su governance, innovazione, qualità, formazione e sostenibilità per rafforzare il ruolo del turismo open air nel panorama nazionale. Collaborazioni con università e istituti di ricerca supportano l’analisi del valore economico e sociale del settore, oltre a guidare il miglioramento dell’offerta e delle politiche di marketing.
Inoltre, la capacità di attrarre una clientela fidelizzata, con una percentuale elevata di ospiti che prenotano annualmente, conferma il successo e la crescita qualitativa del comparto, che si propone sempre più come scelta privilegiata per vacanze attente alla natura e alla qualità del soggiorno.






