Ecomafie, Ciafani (Legambiente): “Con stretta su intercettazioni a rischio alcune indagini”
“Migliorare controlli e introdurre nuovi delitti ambientali”
(Roma). “Il rapporto Ecomafie 2023 ci ricorda che la criminalità ambientale non ha mollato la presa nei confronti del Paese e serve mettere in campo un’azione straordinaria nel momento in cui dobbiamo spendere 220 miliardi di euro del Pnrr. La transizione ecologica deve essere pulita anche dal punto della fedina penale, serve mettere in campo una migliore azione di controllo e su questo il ministero dell’Ambiente deve approvare i decreti attuativi della legge sulle agenzie. Servono nuovi delitti ambientali nel codice penale per i reati più gravi. L’interlocuzione con il governo sta andando avanti, la maggioranza è molto concentrata su alcuni temi della giustizia che non vanno nella direzione della migliore repressione nei confronti delle ecomafie perché il codice degli appalti allarga le maglie dei controlli. La stretta sulle intercettazioni potrebbe mettere a rischio alcune indagini contro la criminalità ambientale”. Lo ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. (Fabrizio Rostelli/alanews)
Se non sei abbonato e vuoi acquistare questo video clicca qui