Roma, 15 ottobre 2025 – Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, è intervenuto a margine del Forum di Coldiretti presso Palazzo Rospigliosi a Roma, per fare il punto sui tempi e le prospettive del nucleare modulare e della transizione energetica in Italia e in Europa.
Tempi industriali per il nucleare modulare in Europa

Secondo Descalzi, per quanto riguarda lo sviluppo del nucleare, i tempi sono quelli “industriali”. “Nessuno ha mai detto che si faccia in due o tre anni”, ha sottolineato, ricordando che dopo l’approvazione della legge delega sarà necessario procedere con studi di fattibilità e poi con la realizzazione degli impianti. Questo iter, ha aggiunto, è comune a tutte le nazioni europee, mentre in altri Paesi come la Cina o gli Stati Uniti i tempi possono essere più rapidi.
L’amministratore delegato di Eni ha inoltre posto l’accento sugli Small Modular Reactors (SMR), centrali nucleari più piccole che permettono tempi di realizzazione leggermente inferiori rispetto agli impianti tradizionali e una distribuzione energetica più efficace. Eni è già attivamente impegnata su queste tecnologie, in particolare negli Stati Uniti, dove si lavora anche sulla fusione nucleare, indicata da Descalzi come uno dei futuri cardini dell’energia insieme alla fissione modulare.
Transizione energetica e riduzione delle dipendenze esterne
Durante il suo intervento, Descalzi ha evidenziato la necessità di ridurre le dipendenze energetiche esterne, prima dalla Russia e oggi dalla Cina, che controlla gran parte delle forniture. Ha inoltre ribadito che la transizione energetica non è morta e rappresenta una grande opportunità per il Paese.
“Non si può lavorare per slogan, perché si diventa superficiali e si tralasciano moltissime cose”, ha osservato, riferendosi al Green Deal europeo. Nonostante alcune critiche sulle modalità di attuazione, Descalzi ha ricordato che miliardi di euro sono stati investiti in questa strategia, che per Eni rappresenta un elemento fondamentale di diversificazione energetica.
Eni, sotto la guida di Descalzi dal 2014, ha sviluppato progetti significativi nel settore delle energie rinnovabili, con iniziative su biocarburanti tramite Enilive, eolico e solare attraverso Plenitude. L’AD ha sottolineato l’importanza di creare business sostenibili e attività industriali con ritorni economici concreti, integrando l’energia verde in un contesto di crescente domanda energetica.
Claudio Descalzi, laureato in fisica all’Università degli Studi di Milano, guida Eni dal maggio 2014 e dal 2025 ricopre anche la carica di Co-Chair della Oil and Gas Governors Community del World Economic Forum. Nel corso della sua lunga carriera ha promosso la trasformazione tecnologica di Eni verso la decarbonizzazione e la sicurezza energetica, obiettivi che continuano a guidare la strategia dell’azienda.
Fonte: Stefano Chianese - Nucleare, Descalzi: "Tempi industriali, nessuno ha mai detto che si faccia in due, tre anni"






