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Home Economia

Che cos’è il dumping fiscale di cui è accusata l’Italia dalla Francia

Flat tax ai super-ricchi: Corte dei Conti, “benefici per l’Italia da verificare”

by Marco Viscomi
1 Settembre 2025
Meloni definisce infondate le accuse della Francia di dumping fiscale

Meloni definisce infondate le accuse della Francia di dumping fiscale

Milano, 1 settembre 2025 – Il tema del dumping fiscale esercitato dall’Italia per attrarre super-ricchi stranieri continua a suscitare dibattito e preoccupazioni, soprattutto dopo le recenti accuse provenienti dalla Francia e l’allarme lanciato dalla Corte dei Conti italiana. L’analisi approfondita riguarda l’effettivo impatto della cosiddetta flat tax per i contribuenti più abbienti che decidono di trasferire la loro residenza fiscale nel nostro Paese, con particolare attenzione al fenomeno che sta trasformando il mercato immobiliare di Milano.

Dumping fiscale: l’accusa transalpina e la risposta italiana

Il primo ministro francese François Bayrou ha recentemente rilanciato l’accusa che l’Italia stia attuando una politica di dumping fiscale, ovvero un abbassamento strategico delle aliquote per attrarre contribuenti e capitali esteri, definendolo una forma di “nomadismo fiscale“. Bayrou ha sottolineato come molti cittadini francesi scelgano di trasferirsi in Italia per beneficiare di condizioni fiscali più vantaggiose, una dichiarazione che ha provocato una netta reazione da parte di Palazzo Chigi. La premier Giorgia Meloni ha definito le affermazioni di Bayrou “totalmente infondate” e ha ribadito che l’Italia non applica politiche di “immotivato favore fiscale”, evidenziando come il governo abbia addirittura aumentato l’imposta forfettaria per chi si trasferisce nel nostro Paese.

Nel contesto politico italiano, anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha respinto le accuse, sottolineando che l’attrattività dell’Italia deriva dalla solidità politica ed economica e non da pratiche di dumping, richiamando invece l’attenzione sui cosiddetti paradisi fiscali europei che sottraggono risorse alle casse pubbliche italiane.

Milano e la trasformazione del mercato immobiliare

Il regime fiscale agevolato, noto come “norma CR7” e successivamente potenziato, prevede un’imposta fissa di 200.000 euro annui per 15 anni sui redditi esteri per chi trasferisce la residenza in Italia. Questa misura, originariamente introdotta per attrarre personalità come Cristiano Ronaldo, ha creato un fenomeno senza precedenti a Milano, dove gli iscritti all’anagrafe delle persone con residenza fiscale sono aumentati in modo significativo, provenendo da paradisi fiscali tradizionali quali Antigua, Bahamas, Barbados, Panama, Cipro, e Stati Uniti. Nel 2023, Milano ha registrato 1.627 nuovi arrivi dagli USA, il dato più alto dal 2003.

Questi “migranti di lusso” hanno riversato capitali ingenti nel mercato immobiliare di lusso milanese, contribuendo a un’impennata dei prezzi, con il Quadrilatero della moda che ha toccato punte di quasi 40.000 euro al metro quadro. Tuttavia, questo sviluppo ha sollevato dubbi e indagini da parte della magistratura, preoccupata per le ricadute sociali ed economiche di una bolla speculativa che potrebbe avere effetti destabilizzanti.

L’allarme della Corte dei Conti e le criticità del regime fiscale

Nonostante l’afflusso di ricchezza, la Corte dei Conti ha recentemente espresso forti dubbi sull’effettiva efficacia della flat tax per i super-ricchi in termini di benefici per le finanze pubbliche italiane. Secondo il rapporto, infatti, il governo non ha ancora implementato strumenti adeguati per monitorare se l’agevolazione fiscale stimoli realmente investimenti produttivi e crescita economica nel Paese.

I dati ufficiali indicano che nel 2023 circa 1.500 contribuenti di alto profilo hanno usufruito del regime, generando un gettito di 117,6 milioni di euro. Nel quadriennio 2020-2023, i beneficiari sono stati quasi 3.000, con un incasso totale di 315,3 milioni. Questi numeri, seppur rilevanti, sollevano il timore che l’Italia possa trasformarsi in un vero e proprio paradiso fiscale per milionari stranieri, senza un adeguato ritorno economico per l’intera collettività.

La società Henley & Partners, specializzata nella consulenza per programmi di residenza e cittadinanza, ha evidenziato come il costo complessivo tra imposte e abitazioni renda l’Italia competitiva anche rispetto al Principato di Monaco, tradizionalmente noto per le sue agevolazioni fiscali. Si stima che entro fine anno circa 3.600 milionari potrebbero trasferire la propria residenza in Italia, portando con sé un patrimonio stimato attorno ai 21 miliardi di euro.

Tags: Antonio TajaniFranciaGiorgia MeloniItalia

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