A pochi passi dal Colosseo, il cuore della Roma antica continua a svelare segreti sorprendenti. Durante gli scavi archeologici più recenti, è emersa una sala-banchetti decorata in modo straordinario, progettata per sembrare una grotta artificiale, un tempo parte di una sontuosa domus romana appartenente probabilmente a una famiglia dell’aristocrazia repubblicana. La struttura risale alla fine del II secolo a.C. ed è rimasta nascosta sotto terra per secoli, fino a oggi.
Un ambiente unico progettato come una grotta
Al centro dell’attenzione degli archeologi c’è un ambiente definito specus aestivus, ovvero una stanza estiva pensata per rinfrescare chi vi entrava nei mesi più caldi. Ma ciò che la rende davvero unica è la sua decorazione a tema marino, con pareti rivestite di conchiglie naturali, tessere di vetro colorato, scaglie di marmo e perfino elementi in madreperla. L’effetto finale era quello di un rifugio sottomarino, capace di stupire e incantare gli ospiti della domus.
La stanza è stata interpretata come una vera e propria sala per banchetti esclusivi, dove la ricchezza e l’estetica si fondevano con ingegno architettonico. I giochi di luce, combinati con l’umidità e la frescura dell’ambiente, creavano un’atmosfera di benessere e meraviglia.

Il ritrovamento accanto al Palatino
La scoperta è avvenuta nel settore del Parco archeologico del Colosseo che collega il Foro Romano con il Palatino, zona in cui da anni si concentrano gli studi sulle domus aristocratiche precedenti all’età imperiale. I lavori, portati avanti sotto la direzione del Parco e del Ministero della Cultura, fanno parte di un progetto più ampio di valorizzazione dei livelli più antichi della città di Roma, spesso coperti da strutture successive.
Accanto alla sala-banchetti è stata individuata una seconda stanza decorata con stucchi e pitture, probabilmente un ambiente privato della stessa abitazione. Alcuni frammenti di ceramica, oggetti di uso quotidiano e persino resti vegetali confermano la datazione alla fine della Repubblica romana, un periodo di forti trasformazioni sociali e urbanistiche.
Un tesoro di archeologia e identità culturale
Questo tipo di ritrovamento non è solo un’aggiunta spettacolare al già ricco patrimonio romano, ma rappresenta anche una chiave preziosa per comprendere come vivevano le élite romane prima dell’Impero, quali ambienti frequentavano e quali soluzioni architettoniche utilizzavano per stupire gli ospiti e affrontare il caldo dell’estate.
La stanza, che sarà progressivamente restaurata e aperta al pubblico, mostra l’incredibile livello artistico e tecnico raggiunto oltre duemila anni fa, e dimostra ancora una volta quanto la Roma sotterranea sia una miniera inesauribile di storia e meraviglia.






