Roma, 9 luglio 2025 – Dal rapporto Invalsi presentato oggi emergono dati significativi sulle competenze degli studenti italiani al termine del primo ciclo d’istruzione. In particolare, nel Mezzogiorno si registra una situazione critica rispetto al Centro-Nord: meno della metà degli studenti diplomati alle scuole medie accede alle superiori con un livello di preparazione adeguato, soprattutto in Italiano e Matematica.
Competenze in Italiano e Matematica: il divario tra Nord e Sud
Secondo l’analisi Invalsi, al termine delle scuole medie il 62% degli studenti del Centro-Nord dimostra competenze adeguate in Italiano, mentre nel Mezzogiorno, con particolare riferimento a Calabria, Sicilia e Sardegna, la percentuale scende drasticamente sotto il 50%. La situazione è ancora più preoccupante in Matematica: “Al Sud nemmeno la metà degli allievi esce dal I ciclo d’istruzione con competenze adeguate”, sottolinea il presidente Invalsi Roberto Ricci. Solo 4 studenti su 10 nelle regioni meridionali raggiungono risultati soddisfacenti in questa materia. Si sottolinea la necessità di migliorare l’insegnamento e l’apprendimento della matematica per aumentare la quota di studenti con risultati positivi.
Nel settore linguistico, invece, si registra un progresso costante in Inglese: per la prima volta dal 2018, almeno la metà degli studenti in terza media raggiunge il livello A2 nelle competenze ricettive in tutta Italia. Tuttavia, permangono forti differenze tra studenti con risultati elevati e quelli con risultati modesti, specialmente nelle aree più complesse.
Difficoltà nelle scuole superiori e la dispersione scolastica tra gli studenti
Il rapporto Invalsi 2025 mette in luce anche le criticità nelle scuole secondarie di secondo grado, dove solo in Italiano e Inglese-lettura oltre il 50% degli studenti raggiunge i livelli attesi. La situazione più grave si riscontra in Matematica, dove circa il 60% degli studenti in Lazio, Campania, Calabria e Sicilia non raggiunge un livello accettabile, una percentuale che sale al 70% in Sardegna.
In queste regioni si osserva anche una forte polarizzazione dei risultati, con una netta distanza tra studenti “bravi” e quelli “in difficoltà”. Il rapporto rileva, inoltre, una diminuzione delle eccellenze, consigliando caldamente interventi mirati per sostenere gli studenti più meritevoli.
Sul fronte della dispersione scolastica, i dati Invalsi confermano un significativo calo tra i giovani 18-24enni senza diploma e non in formazione, passati dal 12,7% del 2021 al 10,2% fissato dal PNRR per il 2026, raggiunto con un anno di anticipo. L’obiettivo a lungo termine è ridurre questo tasso al 9% entro il 2030, in linea con i target europei.
L’ampliamento della platea scolastica in Italia include un maggior numero di studenti con fragilità negli apprendimenti, che influiscono sugli esiti medi delle prove Invalsi. Nel 2025 sono state coinvolte circa 11.500 scuole, con quasi 2,5 milioni di studenti tra scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado.






