Il Cairo, 14 novembre 2025 – Dopo oltre un decennio di ritardi e attese, il Grand Egyptian Museum (GEM) ha finalmente inaugurato la sua sezione più attesa: la galleria dedicata al vasto e prezioso tesoro di Tutankhamon. Il nuovo museo, completato e aperto ai visitatori all’inizio di novembre, si propone come il più grande al mondo dedicato a una singola civiltà, e già gli appassionati lo chiamano semplicemente “il Museo di Tutankhamon”. Questa dedica è giustificata dalla straordinaria concentrazione di reperti legati a uno dei faraoni più misteriosi e celebri dell’antico Egitto, la cui storia continua a suscitare fascino e curiosità a quasi un secolo dalla scoperta della sua tomba.
Un museo tematico e innovativo
Il Grand Egyptian Museum si estende su una superficie complessiva di oltre 500.000 metri quadrati, di cui 30.000 destinati alle esposizioni. La struttura ospita dodici sale principali, ma a differenza del tradizionale Museo Egizio del Cairo, che organizza le sue collezioni secondo un ordine cronologico, il GEM propone un percorso espositivo tematico. Il visitatore viene introdotto da una grande scalinata simbolica che conduce attraverso quattro aree dedicate alla figura del faraone nelle sue diverse sfaccettature: il ruolo istituzionale in ogni epoca, i luoghi delle cerimonie con colossi e sfingi, il rapporto con le divinità, e infine il concetto di eternità e rinascita rappresentato dai sarcofagi.
Le sale sono organizzate in tre grandi filoni: la società egizia, la regalità e il credo religioso. Tra tutte, spicca per suggestione la galleria di 7.500 metri quadrati dedicata a Tutankhamon, che ospita più di 5.000 reperti, molti dei quali mai esposti prima al pubblico. Questi oggetti provengono sia dal vecchio Museo Egizio di piazza Tahrir che da depositi archeologici dove erano rimasti nascosti per decenni. Rimangono nella Valle dei Re solo la mummia e il sarcofago in quarzite di Tutankhamon.
Varcata la soglia della sala dedicata al giovane faraone, l’atmosfera diventa quasi sacra: luci soffuse e sfondi scuri esaltano i riflessi d’oro degli oggetti esposti. Qui si trovano finalmente riuniti i tesori scoperti da Howard Carter il 4 novembre 1922, tra cui le celebri sei bighe dorate, bastoni cerimoniali, armi, gioielli e oggetti personali che raccontano la storia di un sovrano fragile e enigmatico.

Tutankhamon: il faraone bambino e il suo regno
Nebkheperura Tutankhamon, noto anche come “il faraone bambino” per aver salito al trono attorno ai nove anni, è stato un sovrano della XVIII dinastia, vissuto tra il 1341 e il 1323 a.C. Nonostante il suo regno sia stato breve e privo di grandi conquiste militari o architettoniche, la sua importanza storica è legata alla scoperta della sua tomba quasi intatta, che ha permesso di comprendere meglio la cultura funeraria e le pratiche religiose dell’epoca.
La figura di Tutankhamon è strettamente connessa al periodo dell’eresia amarniana, durante il quale il culto di Amon venne momentaneamente sostituito con quello del dio Aton, introdotto dal padre o predecessore Akhenaton. Il giovane faraone, sposando la principessa Ankhesenamon, restaurò il culto tradizionale e riportò l’Egitto verso le antiche tradizioni religiose. La sua titolatura riflette questo passaggio: inizialmente noto come Tutankhaton, il suo nome fu modificato in Tutankhamon per sottolineare il ritorno all’adorazione di Amon.
La sua vita, segnata da fragilità fisiche e una morte prematura probabilmente legata a complicazioni di una caduta, è stata ricostruita grazie a studi approfonditi sulla mummia e sui reperti funerari. Nonostante la giovane età, il faraone ebbe un Consiglio di Reggenza formato da figure influenti come Ay, Maya e Horemheb, che lo affiancarono nell’amministrazione dello Stato e nel mantenimento dell’ordine politico e religioso.
Howard Carter e la scoperta che cambiò la storia
La scoperta della tomba di Tutankhamon nel novembre 1922 rappresenta uno dei momenti più importanti dell’archeologia del XX secolo. L’archeologo britannico Howard Carter (1874-1939), dopo anni di scavi e ricerche, riuscì a individuare nella Valle dei Re la tomba del giovane faraone, rimasta inviolata per oltre 3.200 anni. La spedizione fu finanziata da Lord Carnarvon, il quale purtroppo morì pochi mesi dopo l’apertura della tomba, alimentando leggende sulla presunta “maledizione” del faraone, mai però confermata.
Carter, che iniziò la sua carriera come disegnatore e assistente archeologico a soli 17 anni, fu nominato ispettore capo dell’Egitto meridionale nel 1899 e lavorò su importanti siti come Karnak, Luxor e la Valle dei Re. La sua dedizione e le sue capacità tecniche permisero di condurre uno scavo sistematico e rigoroso, che portò alla scoperta di uno straordinario corredo funerario composto da oltre 2.000 oggetti, tra cui la celebre Maschera d’oro di Tutankhamon, simbolo mondiale dell’Antico Egitto.
La maschera, realizzata con 11 chilogrammi di oro massiccio e decorata con lapislazzuli, quarzo e turchese, rappresenta il volto idealizzato del faraone e incarna il potere e la protezione divina, attraverso il copricapo nemes e il cobra uraeus sulla fronte.
Il tesoro di Tutankhamon al GEM: un viaggio nella storia
Nel GEM, il percorso espositivo della sala di Tutankhamon guida il visitatore attraverso un’esposizione che comprende i quattro catafalchi dorati sovrapposti, simbolo del viaggio ultraterreno del re. Il primo catafalco, aperto e decorato con il Nodo di Iside, introduce ai temi della rinascita e della protezione divina. Le successive bare e il sarcofago in oro massiccio, finemente intarsiati, sono testimonianza dell’arte e della tecnica funeraria egizia.
La galleria offre anche una ricca collezione di oggetti personali e cerimoniali, come la portantina del dio Anubi, i vasi canopi che custodivano gli organi del faraone e le statue cerimoniali del re armato di mazza e bastone, simboli di potere e dualità cosmica.
Al centro della sala, in una teca di vetro visibile da ogni lato, brilla la Maschera d’oro, mentre nelle vetrine circostanti si ammirano gioielli, pettorali, sandali cesellati e ornamenti a tema scarabeo, emblemi di rinascita e viaggio verso il sole.
La visita si completa con una moderna sezione multimediale che ricostruisce la figura di Tutankhamon attraverso proiezioni e sculture, e con l’esposizione del Trono d’oro, capolavoro di oreficeria con raffigurazioni intime e simboliche della vita del faraone e della sua regina Ankhesenamon.






