Roma, 26 novembre 2025 – La Cassazione ha emesso una nuova sentenza nel processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane 21enne ucciso a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 durante un brutale pestaggio. La quinta sezione penale ha confermato l’ergastolo per Marco Bianchi e ha disposto un terzo processo di appello per il fratello Gabriele Bianchi, che rischia una condanna all’ergastolo dopo che gli erano state riconosciute attenuanti generiche nel precedente appello bis.
Le decisioni della Cassazione sul caso Monteiro Duarte
I giudici della Suprema Corte hanno accolto la richiesta della Procura generale di rivedere le attenuanti concesse a Gabriele Bianchi, condannato in appello bis a 28 anni di reclusione per l’omicidio del giovane aiuto-cuoco di origini capoverdiane. Marco Bianchi, invece, dovrà scontare l’ergastolo, pena già inflitta in primo grado e confermata di recente in appello.
La sentenza è il risultato di un lungo iter giudiziario iniziato con la tragica aggressione a Colleferro, dove i fratelli Bianchi, insieme ad altri due imputati, si resero protagonisti di un pestaggio durato appena cinquanta secondi ma letale. Secondo l’accusa, Gabriele, esperto di arti marziali miste (MMA), diede inizio alla violenza con un calcio violento al petto di Willy, seguito dai colpi sferrati da Marco e dagli altri complici. L’aggressione si concluse con un colpo di karate che causò la rottura del cuore e dei polmoni della vittima.
La Cassazione ha inoltre confermato le condanne definitive per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, rispettivamente a 23 e 21 anni, entrambi coinvolti nell’aggressione.

Il ricordo di Willy Monteiro Duarte e le reazioni
Willy Monteiro Duarte, nato a Roma nel 1999 da genitori capoverdiani, era descritto come un ragazzo solare e pacifico, che lavorava come aiuto-cuoco e amava il calcio. La sua morte ha profondamente scosso l’opinione pubblica italiana, portando anche a importanti iniziative legislative come il cosiddetto “Daspo Willy”, che inasprisce le pene per le risse e introduce divieti di accesso ai locali pubblici per chi si rende protagonista di atti violenti.
Nel corso del processo, i fratelli Bianchi hanno chiesto scusa ai familiari di Willy, sostenendo di aver commesso errori e dichiarando di essere dispiaciuti per quanto accaduto. Tuttavia, l’iter giudiziario continua a delineare un quadro di responsabilità penale severa per gli imputati.






