Milano, 11 agosto 2025 – Un uomo di 90 anni con patologie pregresse è deceduto ieri all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo, nel Milanese, a causa del virus West Nile. L’anziano era ricoverato dal 5 agosto e rappresenta uno degli episodi più gravi legati alla diffusione del virus in Lombardia.
Situazione epidemiologica in Lombardia
Ad oggi, nella regione Lombardia, sono stati accertati 12 casi di infezione da virus West Nile, di cui 9 sono autoctoni, ovvero contratti sul territorio regionale. La Direzione Generale Welfare della Regione ha sottolineato come la situazione sia “attualmente in linea con le tendenze degli anni precedenti”. Oltre al decesso dell’90enne, si registrano altre quattro persone con sintomi neurologici, quattro casi con sintomi lievi senza manifestazioni neurologiche e tre casi asintomatici individuati attraverso lo screening ai donatori di sangue.
Il virus del Nilo occidentale è un arbovirus trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex, che infettano gli esseri umani tramite punture. La malattia si manifesta in modo asintomatico nella maggior parte dei casi, ma può causare sintomi gravi, in particolare nelle persone anziane o con patologie pregresse, come encefalite e altre complicanze neurologiche.
West Nile, prevenzione e controllo
La prevenzione resta il principale strumento di contenimento: è consigliato l’uso di repellenti, l’adozione di abiti protettivi durante le ore di maggiore attività delle zanzare (all’alba e al tramonto) e la riduzione dei focolai di riproduzione delle zanzare, eliminando acqua stagnante da vasi, contenitori e altri luoghi. Attualmente non esiste un vaccino disponibile per la febbre West Nile.
Il monitoraggio continuo e le misure di sorveglianza, anche attraverso il coinvolgimento di medici veterinari e donatori di sangue, sono fondamentali per gestire il rischio di diffusione del virus, che rimane endemico in diverse aree italiane, tra cui la Lombardia.






