È stato registrato oggi all’ospedale Parini di Aosta il primo caso di infezione da virus West Nile in Valle d’Aosta. Il paziente, residente fuori regione, ha contratto il virus al di fuori del territorio valdostano ma si è recato in Valle per un soggiorno senza una diagnosi precedente. Giunto al pronto soccorso per un dolore addominale, è stato sottoposto a prelievo sierologico secondo il protocollo per indagare la febbre e l’esito è stato positivo al West Nile virus, motivo per cui è stato ricoverato per una patologia probabilmente correlata.
Il contesto nazionale della diffusione del West Nile virus
L’episodio valdostano si inserisce in un contesto di crescente diffusione del virus West Nile in Italia nel 2025, con numerosi casi e decessi in diverse regioni. Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), aggiornato al 7 agosto, sono stati registrati 173 casi di infezione e 15 vittime in tutto il Paese, con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Nel Lazio si registra un focolaio con sette vittime e un primo caso a Roma, mentre la Basilicata ha segnalato la sua prima infezione. Anche in Campania e Piemonte si contano diversi casi gravi.
Il virus, trasmesso principalmente da zanzare del genere Culex, è endemico in Italia dal 2008 e la sorveglianza sanitaria si è intensificata per monitorarne la diffusione. Le autorità sanitarie invitano la popolazione a seguire le misure preventive, come l’uso di repellenti e la riduzione di ristagni d’acqua dove le zanzare possono proliferare.
Sintomi e prevenzione del virus West Nile
Il virus West Nile provoca nella maggior parte dei casi infezioni asintomatiche o sintomi lievi come febbre, mal di testa e nausea. Tuttavia, in meno dell’1% degli infetti sono possibili manifestazioni gravi con encefalite, paralisi e, nei casi più gravi, esito letale. La diagnosi si basa su test sierologici e, in assenza di vaccini, la prevenzione si fonda soprattutto sulla protezione dalle punture di zanzara.
In Valle d’Aosta, regione fino ad ora non coinvolta, questo primo caso conferma l’importanza di mantenere alta la vigilanza e attuare tutte le misure di prevenzione, soprattutto per soggetti fragili e anziani.






