Cagliari, 21 luglio 2025 – Dopo dieci giorni di apprensione, Valentina Greco, la donna cagliaritana di 42 anni scomparsa in Tunisia, è stata dimessa dall’ospedale di Tunisi. La donna si appresta così a tornare in Italia. Ritrovata in stato confusionale nella sua abitazione di Sidi Bou Said, la vicenda ha coinvolto le autorità tunisine e la famiglia che ora si prepara a riabbracciarla.
Le condizioni di salute di Valentina Greco e il rientro in Italia
Valentina Greco è stata rintracciata sabato sera e subito trasferita in ospedale per accertamenti. Secondo quanto riferito all’Ansa dall’avvocato Gianfranco Piscitelli, referente dell’associazione Penelope, la donna non presenta condizioni di salute preoccupanti. Il fratello Alessio, giunto quest’oggi in Tunisia, ha provveduto a saldare il conto delle cure e insieme dovrebbero presto imbarcarsi sul primo volo di ritorno verso l’Italia. Le autorità locali hanno già sentito la donna e le hanno restituito telefono cellulare e computer, strumenti che erano spariti durante la sua scomparsa.
Prima del ritrovamento la madre della 42enne aveva raccontato ad alcune testate on line che Valentina “anni fa quando viveva a Roma, ha avuto un grosso problema di salute. Ha avuto un’embolia polmonare abbastanza grave, si è salvata per miracolo ma da allora prende dei farmaci anticoagulanti. Non può fare a meno di questi farmaci”.
Il mistero della scomparsa e la versione ufficiale
Le autorità tunisine sembrano aver chiuso il caso, basandosi sulla versione fornita da Valentina stessa e confermata alla madre, Roberta Murru, edicolante cagliaritana. La donna avrebbe avuto un malore e sarebbe svenuta all’interno di un armadio della propria abitazione. Proprio questa circostanza ha spiegato perché non fosse stata trovata durante le ricerche iniziali. La madre, inizialmente intenzionata a partire per la Tunisia, ora dovrebbe rimanere a Cagliari in attesa del ritorno dei figli.
La famiglia ha vissuto momenti di grande ansia, soprattutto in considerazione delle ultime difficoltà personali di Valentina. La cagliaritana lavorava saltuariamente in smart working da Sidi Bou Said e aveva rifiutato avances da un uomo locale. Attivista per i diritti umani e con un passato di collaborazione con agenzie legate all’Onu, Valentina ha studiato la lingua e la cultura araba, approfondendo anche il Corano.
La vicenda, seguita con attenzione dalle autorità italiane e tunisine, resta ora in attesa di ulteriori chiarimenti che la stessa Valentina potrà fornire appena sarà possibile il suo interrogatorio.






