L’Università La Sapienza di Roma ha annunciato oggi un rafforzamento delle misure interne a tutela dell’etica e dell’integrità della ricerca scientifica, con particolare attenzione alle collaborazioni con Paesi extra-UE a rischio per i diritti umani, tra cui Israele e Russia. La decisione è stata presa all’unanimità dal Senato accademico, dal Consiglio di amministrazione e dal Collegio dei Direttori di Dipartimento riuniti in seduta congiunta.
Misure più stringenti per Russia e Israele per la ricerca dual-use
Le nuove linee guida, integrate alle precedenti disposizioni sulla compliance delle attività di ricerca dual-use, mirano a garantire un controllo più rigoroso sulle collaborazioni scientifiche potenzialmente sensibili. Il termine “dual-use” si riferisce a quelle ricerche che possono essere impiegate sia per scopi civili sia per usi militari o che presentano rischi per la sicurezza o i diritti umani.
La rettrice, Antonella Polimeni, ha sottolineato che con queste misure si compie “un ulteriore passo verso una ricerca che sia sempre più attenta ai suoi potenziali impatti sulla società”. Tra le novità introdotte figura la nomina di uno specifico Referente Dipartimentale per la compliance della ricerca in ambito dual-use, incaricato di valutare e monitorare le collaborazioni con i Paesi considerati a rischio. Inoltre, le procedure potranno portare al rigetto delle richieste di collaborazione qualora si riscontrino criticità tali da compromettere l’etica scientifica o i diritti umani.
Il ruolo della rettrice Antonella Polimeni
Antonella Polimeni, in carica come rettrice dal dicembre 2020, è la prima donna a guidare l’ateneo romano nella sua storia pluricentenaria. Medica chirurga e docente di malattie odontostomatologiche, Polimeni ha una vasta esperienza accademica e scientifica, con oltre 650 pubblicazioni e numerosi incarichi direttivi. La sua leadership è riconosciuta a livello nazionale e internazionale, come attestano i numerosi premi e le onorificenze ricevute, tra cui il prestigioso Premio Marisa Bellisario.
La decisione di introdurre misure più restrittive in materia di ricerca scientifica, soprattutto in riferimento a Israele e Russia, segue una crescente attenzione da parte degli atenei europei circa i rischi connessi a collaborazioni con Paesi che presentano criticità nei diritti umani o potenziali implicazioni dual-use. La Sapienza di Roma si pone così all’avanguardia nel promuovere una ricerca responsabile e trasparente, consapevole delle implicazioni etiche e sociali.
La rettrice ha inoltre evidenziato come la procedura adottata permetterà di bilanciare la necessità di collaborazioni scientifiche internazionali con la tutela dei principi etici e dei diritti umani, elementi imprescindibili per l’attività accademica e di ricerca dell’ateneo romano.






