L’emendamento di Fratelli d’Italia alla legge di bilancio 2026 che propone di innalzare il tetto dei pagamenti in contanti fino a 10mila euro, introducendo però una tassa fissa da 500 euro per le transazioni superiori a 5mila euro, acquisisce sempre più possibilità di essere approvato. La misura, infatti, è entrata nel gruppo ristretto delle 21 norme segnalate da Palazzo Chigi al ministero dell’Economia, ritenute prioritarie nella trattazione della manovra.
Dopo una drastica riduzione degli emendamenti – passati da 5mila a 400 – la proposta ha superato la prima selezione e ora si avvia alla fase decisiva dell’istruttoria tecnica.
Come funzionerebbe la nuova soglia del contante
L’emendamento, presentato dal senatore meloniano Matteo Gelmetti, prevede di modificare l’attuale limite ai pagamenti in contanti, oggi fissato a 5mila euro, elevandolo a 10mila euro.
La novità più rilevante riguarda però l’introduzione di un “bollo” da 500 euro per chi deciderà di effettuare pagamenti cash superiori ai 5mila euro, dunque compresi tra 5.001 e 10.000 euro.
In pratica:
fino a 5.000 euro si potrà pagare liberamente in contanti;
tra 5.001 e 10.000 euro sarà possibile pagare cash solo versando 500 euro di tassa;
oltre i 10.000 euro rimarrà l’obbligo di utilizzare strumenti tracciabili, come bonifici o carte.
Secondo la proposta, la tassa costituirebbe una forma di compensazione fiscale per l’aumento della soglia, garantendo nuove entrate allo Stato senza rinunciare al controllo dell’uso del contante.
La misura riguarderebbe italiani e stranieri, e le operazioni sarebbero sempre accompagnate da obbligo di fattura. L’entrata in vigore prevista è 1° gennaio 2026.
Perché il governo punta sull’emendamento
L’interesse politico è alto. Come riporta Repubblica, Palazzo Chigi considera la misura strategica e ha chiesto al Mef di accelerare l’analisi tecnica, come dimostra una nota interna con l’indicazione: “Sollecitare DT”, riferita al Dipartimento del Tesoro.
L’obiettivo, secondo le indiscrezioni, sarebbe duplice:
ampliare la libertà d’uso del contante, tema da sempre al centro delle battaglie del centrodestra;
generare nuove entrate attraverso il bollo, considerato un compromesso per bilanciare i rischi legati all’aumento della soglia.
Il limite attuale a 5mila euro era stato introdotto proprio dal governo Meloni nel 2023, che lo aveva innalzato dai 2mila precedenti. Senza questo emendamento, le operazioni sopra i 5mila euro devono obbligatoriamente essere effettuate tramite strumenti tracciabili.
Cosa succede ora
La proposta dovrà ora superare il vaglio tecnico del ministero dell’Economia e, successivamente, il voto in Commissione Bilancio. Se dovesse essere confermata, il nuovo sistema entrerebbe a regime dal 2026, segnando un cambiamento sostanziale nel rapporto tra contante, controlli fiscali e tracciabilità.






