Roma, 19 luglio 2025 – Nel trentatreesimo anniversario della strage di via D’Amelio, la premier Giorgia Meloni ha riaffermato con fermezza il ricordo e l’impegno dell’Italia nei confronti di Paolo Borsellino. Il magistrato simbolo della lotta alla mafia, morì per mano della criminalità organizzata insieme ai cinque agenti della sua scorta il 19 luglio 1992.
Giorgia Meloni: “L’Italia non dimentica Borsellino”
In un post pubblicato su X, Giorgia Meloni ha sottolineato che l’esempio di Borsellino continua a vivere nel coraggio quotidiano di magistrati, forze dell’ordine e servitori dello Stato che, spesso lontani dai riflettori, combattono contro mafie, malaffare e paura.“Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità”, ha dichiarato la premier, esprimendo gratitudine e rispetto per chi ha scelto di difendere la giustizia anche a costo della vita.
Meloni ha ricordato che il testimone lasciato da Borsellino e dai suoi colleghi è ancora saldo e deve essere portato avanti con “rispetto, determinazione e amore per la nostra Nazione”. La sua testimonianza, ha aggiunto, rappresenta non solo un esempio nazionale ma anche un riferimento internazionale.
Mattarella ricorda la strage di via D’Amelio
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito la strage di via D’Amelio un “segno indelebile nella storia italiana”. Il Capo dello Stato ha ricordato il sacrificio di Borsellino e dei suoi agenti di scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Mattarella ha evidenziato come l’attentato, ordinato dalla mafia per piegare le istituzioni democratiche, sia stato parte di un disegno eversivo volto a seminare intimidazione e paura. Alla fine però la democrazia ha prevalso.
Mattarella ha quindi richiamato il senso di riconoscenza verso quei servitori dello Stato che, con dedizione e sacrificio, hanno combattuto il “cancro mafioso”. Hanno difeso libertà e legalità, permettendo alla società di reagire. Il Presidente della Repubblica ha infine ribadito che onorare la memoria di Borsellino significa seguire la sua lezione di dignità e legalità. Questo è un modo per assicurare che il suo messaggio venga trasmesso alle nuove generazioni.
Le celebrazioni istituzionali di quest’anno hanno visto la partecipazione di numerose autorità. Tra queste i presidenti di Camera e Senato, esponenti del governo e familiari delle vittime. Queste figure hanno sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo e il valore della giustizia come fondamento della Repubblica.






