Prosegue la mobilitazione degli studenti universitari a sostegno della Palestina e contro la complicità del governo italiano con Israele. Domani alle 15 è previsto un corteo all’interno dell’Università La Sapienza di Roma, promosso dal collettivo Cambiare Rotta e da altri gruppi studenteschi in vista della manifestazione nazionale di sabato 4 ottobre.
Occupazioni e presidi negli atenei
Da inizio settembre, gli studenti del movimento Cambiare Rotta hanno avviato una serie di presìdi e occupazioni permanenti in diverse università italiane, tra cui la Sapienza di Roma, Genova e Bologna. A Roma, è stato occupato il tetto della facoltà di Lettere, dove è stato esposto uno striscione con la scritta “Israele ci porta alla guerra. Fermare escalation”, accompagnato da slogan contro la ministra Bernini e i tagli al sistema universitario. Gli studenti denunciano la crescente aziendalizzazione degli atenei e il loro coinvolgimento nell’industria bellica, in un contesto di forti tensioni dopo gli scontri avvenuti tra collettivi di sinistra e studenti di destra.
Il presidio permanente nell’aula di Scienze Politiche, ribattezzata “Sumud” – termine arabo che significa resistenza – serve come base per organizzare ulteriori iniziative contro quella che definiscono una politica di complicità con Israele e un genocidio del popolo palestinese.
Il contesto della Global Sumud Flotilla
La protesta studentesca si inserisce nel più ampio scenario dell’azione umanitaria della Global Sumud Flotilla, una coalizione internazionale di attivisti partita nell’estate 2025 con l’obiettivo di rompere il blocco israeliano sulla Striscia di Gaza, portando aiuti alimentari e medicinali alla popolazione palestinese. La flottiglia, composta da oltre 50 imbarcazioni e partecipanti provenienti da 44 Paesi, è stata accompagnata da manifestazioni di solidarietà in tutta Italia e ha visto a bordo anche quattro parlamentari italiani.
Gli studenti della Sapienza e i collettivi universitari hanno espresso pieno sostegno a questa iniziativa, rilanciando il proprio appello contro la “complicità del governo Meloni” e per un’azione di solidarietà concreta verso la Palestina. Domani il corteo in ateneo sarà un momento centrale di questa mobilitazione, che si preannuncia intensa e partecipata.






