Un episodio drammatico ha coinvolto ieri la nave umanitaria Ocean Viking, impegnata nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. L’imbarcazione, gestita dall’ong Sos Mediterranee, è stata presa di mira da una motovedetta della guardia costiera libica, che ha aperto il fuoco per circa venti minuti consecutivi senza alcun preavviso, mettendo in pericolo la vita di 87 sopravvissuti già a bordo e dell’equipaggio.
L’attacco della guardia costiera libica
Secondo la denuncia di Sos Mediterranee, la nave stava operando in acque internazionali, autorizzata dal centro di coordinamento italiano a modificare la rotta per soccorrere un’altra imbarcazione in difficoltà. Durante la missione di ricerca, la motovedetta libica ha chiesto illegalmente alla Ocean Viking di lasciare la zona e dirigersi verso nord. Nonostante la disponibilità della Ong a lasciare l’area, due uomini a bordo della motovedetta hanno iniziato a sparare senza alcun preavviso o ultimatum, bersagliando la nave per oltre venti minuti.
I colpi di arma da fuoco hanno causato danni significativi alla nave: fori all’altezza della testa dell’imbarcazione, distruzione di antenne, quattro finestre sul ponte frantumate e danni ai tre motoscafi di soccorso veloci e ad altre attrezzature fondamentali per le operazioni di salvataggio. Fortunatamente, nessuno a bordo ha riportato ferite, ma l’equipaggio e i sopravvissuti hanno vissuto momenti di terrore.
La risposta della Ocean Viking e le richieste di Sos Mediterranee
Dopo l’attacco, il personale di Sos Mediterranee ha messo in sicurezza gli 87 naufraghi prima di rifugiarsi all’interno della nave. La Ocean Viking ha immediatamente lanciato un segnale di soccorso e allertato la NATO, chiedendo protezione e assistenza. È stata indicata una nave della marina italiana come unità più vicina, ma, come riferito, la marina non ha risposto alla chiamata.
Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia, ha chiesto un’indagine approfondita sull’accaduto e che i responsabili di questo “atto violento e deliberato” siano assicurati alla giustizia, sottolineando come tali episodi mettano a repentaglio la vita delle persone e compromettano le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo.






