Roma, 13 agosto 2025 – Con l’avvio del nuovo anno scolastico ormai alle porte, centinaia di scuole italiane si preparano a iniziare l’anno senza un dirigente scolastico titolare. A lanciare l’allarme è l’associazione sindacale Dirigentiscuola, che denuncia come molte istituzioni scolastiche saranno gestite in reggenza, ovvero affidate temporaneamente a dirigenti di altre sedi.
La situazione delle reggenze nelle scuole italiane
Secondo quanto evidenziato da Dirigentiscuola, che rappresenta circa 1.500 dirigenti su un totale di 7.500 titolari, la carenza di presidi sarà particolarmente critica in alcune regioni, con la Liguria in primo piano. Qui, su 17 sedi dirigenziali vacanti, soltanto 6 verranno assegnate a dirigenti titolari, mentre le restanti rimarranno in reggenza. Il sindacato richiama il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al rispetto dell’impegno preso tempo fa di garantire “una scuola, un dirigente”, che significherebbe eliminare le reggenze.
Dal Ministero si fa sapere però che negli ultimi due anni scolastici (2024-2025 e 2025-2026) si è registrata una significativa riduzione delle reggenze grazie a quasi 900 immissioni in ruolo, provenienti sia dal concorso riservato sia da quello ordinario. Le reggenze dunque, precisano le fonti ministeriali, tornano a svolgere la loro funzione ordinaria, ovvero la copertura temporanea di scuole in cui il dirigente titolare è assente per motivi legittimi come aspettativa, distacco sindacale o mandato amministrativo. Per l’anno scolastico 2025/2026, su un totale di 7.389 scuole statali, le reggenze previste si aggirano tra le 300 e le 400.
Le proposte di Dirigentiscuola per risolvere la crisi dirigenziale
Di fronte a questa situazione, Dirigentiscuola ribadisce con forza la sua proposta di ripristinare l’incarico di presidenza, già previsto in passato e sperimentato con successo, come strumento per affrontare le carenze attuali. Inoltre, suggerisce di assegnare provvisoriamente tutte le sedi libere nelle regioni del Sud ai dirigenti attualmente fuori regione, permettendo così una migliore distribuzione delle risorse umane. Questo intervento permetterebbe a numerosi vincitori di concorso di iniziare la carriera dirigenziale, anche con incarichi a tempo, offrendo al contempo una soluzione più equa per i dirigenti “esiliati” che lavorano lontano dalle proprie famiglie senza certezze di rientro.
Le tensioni sulle reggenze e la gestione delle scuole senza preside rappresentano un nodo cruciale nel dibattito sull’efficienza e la governabilità del sistema educativo nazionale.






