Si annuncia una giornata estremamente complessa per i pendolari milanesi e per tutti coloro che quotidianamente utilizzano il trasporto pubblico. La Cgil ha proclamato uno sciopero generale per venerdì 12 dicembre, coinvolgendo sia il servizio ferroviario regionale di Trenord sia i mezzi pubblici gestiti da Atm. Le conseguenze potrebbero essere significative per l’intera area metropolitana, con possibili disagi già dalle prime ore della mattina.
Mezzi Atm a rischio: le fasce orarie dello stop
Atm ha confermato, tramite una comunicazione ufficiale, l’adesione dei propri dipendenti alla giornata di mobilitazione. In base alle previsioni, il servizio potrebbe subire pesanti ripercussioni nella fascia centrale della giornata.
Gli orari a rischio:
- dalle 8:45 alle 15 per metropolitane, autobus e tram;
- La funicolare Como–Brunate potrebbe non essere garantita dalle 19:30 a fine servizio.
L’azienda invita i passeggeri a consultare gli aggiornamenti in tempo reale e a pianificare i propri spostamenti tenendo conto delle possibili interruzioni improvvise.
Trenord: stop dalle 00:00 alle 21 del 12 dicembre
Lo sciopero coinvolgerà anche i servizi ferroviari lombardi, inclusi i collegamenti regionali, suburbani, aeroportuali e di lunga percorrenza operati da Trenord.
Durata dello sciopero:
- dalle 00:00 alle 21:00 di venerdì 12 dicembre.
Trenord ha comunicato che viaggeranno solo i treni già previsti in partenza entro l’inizio dello sciopero e con arrivo entro l’una di notte del 12 dicembre.
Saranno inoltre garantite le fasce protette, durante le quali circoleranno i servizi essenziali previsti dall’elenco dei “Servizi Minimi Garantiti”:
- dalle 6 alle 9
- dalle 18 alle 21
Per ovviare alla sospensione del servizio aeroportuale Malpensa Express, Trenord attiverà autobus sostitutivi:
- tra Milano Cadorna (via Paleocapa 1) e Malpensa Aeroporto, senza fermate intermedie;
- tra Stabio e Malpensa Aeroporto per la linea S50, anch’essi senza soste intermedie.
Le ragioni dello sciopero del 12 dicembre: la manovra economica
La protesta è stata indetta con una piattaforma rivendicativa molto ampia. Secondo la Cgil, il nuovo Ddl Bilancio «peggiorerà le condizioni di vita e di lavoro delle persone», danneggiando lavoratori, pensionati, giovani e donne.
Il sindacato chiede:
- investimenti su sanità, istruzione, casa e non autosufficienza;
- una riforma fiscale che introduca una maggiore progressività;
- stop a flat tax generalizzate e nuovi condoni;
- interventi per rinnovare i contratti pubblici e privati;
- una riforma delle pensioni che superi la legge Fornero;
- misure per rilanciare politiche industriali e del terziario, contrastando delocalizzazioni e precarietà;
- un piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione e maggiore tutela per salute e sicurezza sul lavoro.
In conclusione, i sindacati sottolineano la necessità di una strategia di sviluppo che sostenga l’occupazione e riduca le disuguaglianze.






