Milano, 23 settembre 2025 – La Commissione Giustizia del Parlamento europeo ha espresso un voto contrario alla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis, eurodeputata eletta con Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) e attivista antifascista, attualmente sotto accusa in Ungheria per una presunta aggressione a due militanti di estrema destra durante una manifestazione a Budapest nel 2023.
La posizione della Commissione e le ragioni del voto
Nel corso dell’udienza presso il Tribunale di Milano, l’avvocato Mauro Straini, uno dei legali di Salis, ha commentato che la decisione della Commissione Giustizia conferma come non sussistano “le condizioni per celebrare un processo giusto in Ungheria”. La normativa sull’immunità parlamentare è stata interpretata correttamente, ha aggiunto Straini, sottolineando come “solo pochi giorni fa sono state pubblicate sui social le coordinate del carcere di massima sicurezza dove il governo ungherese voleva che Salis fosse detenuta”.
Il collega di difesa, Eugenio Losco, ha ribadito l’importanza di considerare “alcuni dati oggettivi e le problematiche riguardanti la violazione dello Stato di diritto in Ungheria”. La decisione della Commissione riflette dunque un’attenzione alle condizioni giudiziarie e politiche nel paese dell’Europa centro-orientale, che da tempo è al centro di critiche internazionali per il rispetto dei diritti fondamentali e delle garanzie processuali.
Il contesto della vicenda e le tappe processuali
Ilaria Salis, nata a Milano nel 1984, è un’attivista e insegnante eletta eurodeputata nel luglio 2024. Nel febbraio 2023 era stata arrestata a Budapest con l’accusa di aver partecipato a un’aggressione contro militanti neonazisti durante una manifestazione antifascista. Il caso di Salis ha suscitato ampio dibattito internazionale, anche per le condizioni in cui è stata detenuta, denunciate come “degradanti e inumane” da organismi europei e sindacali.
Dopo mesi di detenzione, Salis è stata posta agli arresti domiciliari nel maggio 2024 e liberata a giugno, in seguito all’elezione a europarlamentare, che le ha garantito l’immunità prevista dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea C-502/19. Nonostante la liberazione, il governo ungherese ha richiesto la revoca dell’immunità parlamentare, facendo partire l’iter che ha portato alla votazione odierna.
Il voto ufficiale sulla revoca dell’immunità di Ilaria Salis è atteso il 7 ottobre 2025 nella plenaria del Parlamento europeo, dove si deciderà a maggioranza semplice il destino dell’eurodeputata. La Commissione Giustizia ha quindi fornito un parere che pesa sul giudizio finale, evidenziando i dubbi sulle garanzie di un processo equo in Ungheria e l’interpretazione corretta delle norme sull’immunità parlamentare.
Ilaria Salis rappresenta una figura di rilievo del gruppo GUE/NGL all’Europarlamento, con un passato di attivismo antifascista e un percorso segnato da contestazioni giudiziarie in Ungheria. La vicenda testimonia le tensioni tra la difesa dello Stato di diritto europeo e le politiche autoritarie del governo ungherese guidato da Viktor Orbán, già oggetto di numerose risoluzioni critiche da parte delle istituzioni europee.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Ilaria Salis, legali: "Voto conferma che Ungheria viola Stato di diritto"






