La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati il chirurgo, l’anestesista e l’infermiera che hanno partecipato alla liposuzione
Una donna di 46 anni è deceduta al Policlinico Umberto I dopo aver subito un malore durante un intervento di liposuzione in uno studio di medicina estetica. Questo episodio, avvenuto nel pomeriggio di domenica 8 giugno in un ambulatorio di via Franco Roncati, ha sollevato numerosi interrogativi sulla sicurezza delle pratiche di chirurgia estetica e sulla gestione delle emergenze nelle strutture private.
Il malore durante la liposuzione
Secondo le prime ricostruzioni, la vittima, identificata come Simonetta Kalfus, ha accusato un malore mentre era sotto i ferri per una liposuzione. Nonostante la presenza di un chirurgo, un anestesista e un’infermiera, le manovre di rianimazione non hanno portato ai risultati sperati. I soccorsi non sono stati immediatamente allertati e solo dopo un considerevole lasso di tempo è stata contattata un’ambulanza privata con un medico a bordo, senza però attivare il numero di emergenza 118. Questo ritardo ha destato preoccupazione tra gli investigatori, che stanno ora cercando di chiarire la dinamica degli eventi.
Conseguenze legali
La donna è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso del Policlinico, ma nonostante gli sforzi dei medici, è deceduta intorno alle 20. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati il chirurgo, l’anestesista e l’infermiera, ipotizzando il reato di omicidio colposo. L’intero ambulatorio è stato sequestrato per consentire la raccolta di ulteriori prove e testimonianze. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco.
I precedenti del medico che ha fatto la liposuzione
Il titolare dell’appartamento a Torrevecchia, adibito a struttura medica, è Jose Lizarraga Picciotti, un medico peruviano di 65 anni. Picciotti è stato iscritto nel registro degli indagati, insieme a un anestesista e un’infermiera. Non è la prima volta che il medico si trova coinvolto in questioni legali: ha precedenti per lesioni risalenti al 2006 e al 2018, in seguito a denunce di pazienti sottopostesi a liposuzioni e interventi di chirurgia estetica. Anche l’anestesista ha precedenti, sebbene non collegati alla professione medica. Domani, il pubblico ministero Andrea D’Angeli affiderà l’incarico per l’autopsia.
Lo studio chirurgico romano nel quale è avvenuta la liposuzione operava senza autorizzazione da ben 13 anni. L’ultima autorizzazione valida, della durata di cinque anni, era scaduta nel 2012.