Roma, 24 ottobre 2025 – Un corteo composto da oltre un centinaio di persone, tra italiani e cubani residenti in Europa, ha animato oggi le vie della capitale per protestare contro il blocco economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba. La manifestazione, che si è conclusa davanti all’ambasciata cubana in Italia, ha ribadito con forza la richiesta di porre fine a un embargo che, nonostante la condanna pressoché unanime da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite, continua a penalizzare duramente la popolazione cubana.
La protesta a Roma contro il blocco

I manifestanti hanno scandito slogan come “Viva Cuba, abbasso il blocco“, “Viva Fidel“, “Viva Venezuela e Maduro” e “Viva il presidente della Colombia“, esprimendo solidarietà ai governi e ai popoli latinoamericani che si oppongono all’egemonia statunitense nella regione. Ramon, cubano residente in Spagna, ha denunciato come gli Stati Uniti trattino Cuba e gli altri paesi latinoamericani come nazioni di serie B attraverso una politica imperialista di dominio e controllo.
Marco Papacci, presidente dell’Associazione Nazionale Italia-Cuba, ha sottolineato che l’Italia dal 1994 vota sistematicamente contro il blocco all’Onu e ha espresso l’auspicio che anche il governo Meloni confermi questa posizione, definendo l’embargo “antistorico e criminale”. Papacci ha inoltre ricordato come negli ultimi anni le misure di restrizione siano aumentate, prima sotto l’amministrazione Trump e poi con quella Biden, con l’obiettivo di “strangolare un popolo che resiste”.
Il contesto storico e la solidarietà internazionale
Il blocco economico imposto dagli Stati Uniti a Cuba ha radici profonde nella storia delle relazioni tra Washington e L’Avana, che nel 1962 raggiunsero un punto di massima tensione con la crisi dei missili di Cuba, episodio chiave della guerra fredda che vide il mondo sul baratro di una guerra nucleare. Dopo il dispiegamento di missili sovietici sull’isola e il conseguente blocco navale statunitense, si giunse a un accordo che pose fine alla crisi, ma il blocco economico è proseguito fino ai giorni nostri.
Oltre alla manifestazione di oggi, associazioni come l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba e la Coordinación Nacional de Cubanos Residentes en Italia hanno più volte denunciato il carattere illegale e dannoso del blocco, soprattutto in un contesto di crisi globale aggravata dalla pandemia e dalle politiche neoliberiste. In un documento diffuso in occasione dell’evento, si è parlato di “attentati terroristici, pressioni, minacce, tentativi di invasione e campagne mediatiche volte a destabilizzare la rivoluzione cubana”.
Significativa anche la richiesta di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2021 alla Brigata Henry Reeve, il contingente internazionale di medici cubani specializzati in disastri ed epidemie, che durante la pandemia ha fornito assistenza sanitaria in 39 Paesi, tra cui l’Italia.
La protesta odierna si inserisce nella più ampia campagna europea contro il blocco americano, con l’obiettivo di sollecitare i governi europei, incluso quello italiano, a sostenere la risoluzione cubana all’Onu per la fine dell’embargo.
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Fonte: Marco Vesperini - A Roma la manifestazione contro il blocco a Cuba da parte degli Stati Uniti






