Roma, 28 luglio 2025 – Nuovi dettagli emergono dall’inchiesta che coinvolge l’attore Raoul Bova e il presunto ricatto digitale orchestrato da Federico Monzino, giovane imprenditore milanese di 29 anni, indagato per tentata estorsione. Al centro della vicenda, file audio e messaggi privati che attesterebbero una relazione passata tra Bova e la modella e influencer Martina Ceretti.
Messaggi minacciosi e tentativo di estorsione
L’episodio chiave risale all’11 luglio, quando l’attore romano ha ricevuto un messaggio anonimo da un’utenza presumibilmente intestata a un prestanome, successivamente ricondotta a Monzino. Nel testo si leggeva una minaccia velata: «Ho i vocali tra te e Martina, posso bloccare tutto. Ora devi farmi un regalo». Il ricattatore avvertiva Bova delle potenziali ripercussioni sulla sua immagine pubblica e privata, suggerendo un pagamento per evitare la diffusione dei contenuti.
La Procura di Roma, con il pm Eliana Dolce, ha aperto un fascicolo per tentata estorsione e ha disposto il sequestro dei cellulari di Monzino, di Martina Ceretti e dello stesso Fabrizio Corona, il noto fotografo e re dei paparazzi che ha pubblicato gli audio nel podcast “Falsissimo”. Secondo le indagini, Monzino avrebbe consegnato volontariamente i file a Corona, il quale ha poi divulgato i contenuti sui social, nonostante dichiari di non essere stato partecipe al ricatto.
Profilo di Federico Monzino e le indagini sul traffico telefonico
Federico Monzino è un imprenditore rampollo di una delle famiglie più influenti di Milano, legata storicamente al cantiere navale Cranchi Yacht e al Centro Cardiologico Monzino. Attivo nel mondo della comunicazione e noto tra i vip milanesi, Monzino ha negato pubblicamente ogni coinvolgimento diretto nella diffusione dei messaggi, sostenendo di aver preso la responsabilità per proteggere Martina Ceretti da accuse infondate.
Gli investigatori stanno ora concentrando le analisi sul traffico telefonico della modella, per ricostruire la catena di trasmissione degli audio privati e comprendere se Ceretti abbia involontariamente fornito i messaggi a Monzino o se vi siano altre persone coinvolte nel trasferimento dei dati. L’obiettivo è definire con chiarezza la posizione dell’influencer, che nel frattempo ha cancellato ogni traccia social, probabilmente a seguito della pressione mediatica.
Raoul Bova e le ripercussioni sulla sua immagine
Raoul Bova, volto noto del cinema e della televisione italiana, ha reagito denunciando immediatamente la vicenda presso la polizia postale di Roma, affidandosi all’avvocato David Lecci. L’attore, noto anche per il suo impegno sociale e per il ruolo di ambasciatore FAO, si è trovato così coinvolto in uno scandalo che potrebbe danneggiare la sua immagine pubblica e la sua vita privata, inclusa la relazione con la compagna Rocío Muñoz Morales.
Bova ha sempre negato ogni coinvolgimento in trattative o ricatti, limitandosi a leggere i messaggi senza mai rispondere alle richieste estorsive. La vicenda ha acceso nuovamente i riflettori sulla delicatezza della privacy digitale e sui rischi legati al mondo dei social e delle comunicazioni private, soprattutto per personaggi pubblici di alto profilo come l’attore romano.






