Torino, 11 dicembre 2025 – Il Comitato di Redazione (Cdr) del quotidiano Repubblica ha proclamato uno sciopero per l’intera giornata di venerdì 12 dicembre, in risposta all’annunciata cessione del giornale e dell’intero gruppo Gedi da parte dell’editore. La protesta è finalizzata a tutelare l’identità del giornale e il perimetro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori.
Sciopero a tutela dell’identità di Repubblica
In una nota ufficiale, il Cdr ha comunicato che, in occasione dello sciopero, il sito web di Repubblica non sarà aggiornato dalle ore 7 di venerdì 12 dicembre fino alle ore 7 di sabato 13 dicembre. Questo stop è una forma di protesta contro le decisioni societarie riguardanti il futuro del gruppo editoriale, che mettono a rischio la stabilità professionale del personale e l’autonomia del giornale.
Sciopero generale in tutta Italia il 12 dicembre
La mobilitazione di Repubblica si inserisce nel contesto di uno sciopero generale nazionale proclamato dalla CGIL per venerdì 12 dicembre. Questa giornata di protesta coinvolge vari settori pubblici e privati, e si prevede causerà disagi diffusi in diverse aree di servizio, tra cui il trasporto pubblico, la raccolta rifiuti, e altre attività essenziali.
A livello nazionale, lo sciopero interesserà anche i trasporti: treni regionali e servizi urbani subiranno interruzioni e riduzioni operative in fascia oraria specifica, con garanzie limitate in alcuni orari di punta. Anche il personale sanitario e altri comparti pubblici hanno aderito, adottando misure per garantire i servizi minimi essenziali.
Impatti sui servizi e adesioni sindacali
La giornata di mobilitazione è stata proclamata dalla CGIL e da altre organizzazioni sindacali, che hanno esteso lo sciopero a molteplici settori, compresi quelli in appalto e servizi strumentali. Tra le categorie coinvolte figurano anche i lavoratori di Autostrade per l’Italia in diverse province lombarde, e nei prossimi giorni sono attesi ulteriori scioperi nel settore aereo.
Il contesto nazionale di agitazione sindacale riflette una crescente tensione sui temi occupazionali e sulle condizioni di lavoro, con particolare attenzione alla tutela del lavoro giornalistico e dell’identità delle testate storiche come Repubblica, oltre che ai diritti dei lavoratori in vari settori strategici.





