Moncalieri, 3 novembre 2025 – Un caso di violenza estrema e inaudita scuote la comunità di Moncalieri e Torino: un quindicenne con disabilità è stato rapito, torturato e umiliato da una baby gang composta da suoi coetanei. Gli episodi risalgono alla notte di Halloween, una ricorrenza tradizionalmente dedicata a feste e scherzi, ma in questo caso si è trasformata in un incubo per la giovane vittima.
La notte di terrore: rapimento e sevizie
Il ragazzo, attirato con un pretesto da due ragazzi e una ragazza di 15 e 16 anni, è stato sequestrato in un appartamento di Torino. Qui gli hanno sottratto il telefono cellulare e lo hanno tenuto chiuso per ore in un bagno. Durante questo periodo, la vittima è stata brutalmente picchiata e minacciata con un cacciavite. La baby gang lo ha costretto a subire umiliazioni fisiche gravissime: gli hanno rasato i capelli lasciando solo alcuni ciuffi, gli hanno tagliato le sopracciglia con una lametta provocandogli ferite sulla palpebra e gli hanno spento una sigaretta sulla caviglia.
Successivamente, gli aggressori lo hanno portato lungo il fiume Dora – nelle vicinanze di Moncalieri – costringendolo a spogliarsi e a entrare in acqua, esponendolo al freddo e al pericolo. Dal ponte lo hanno sputato addosso, per poi abbandonarlo, seminudo, alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, restituendogli il telefono. Nonostante lo shock e le ferite, il giovane è riuscito a raggiungere la riva e a chiedere aiuto bussando a un’abitazione vicina. I soccorsi del 118 lo hanno trasportato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, dove è stato medicato e trattenuto per accertamenti.
Le indagini e la risposta della comunità di Moncalieri
Le indagini, coordinate dai carabinieri della compagnia di Moncalieri, sono in corso e vedono al centro l’identificazione dei responsabili, presumibilmente adolescenti o poco più che maggiorenni residenti tra Moncalieri, Nichelino e Trofarello. Tra le ipotesi di reato figurano sequestro di persona, lesioni aggravate e abuso, mentre le forze dell’ordine stanno anche valutando la presenza di eventuali filmati di videosorveglianza e raccogliendo testimonianze.

La madre del ragazzo, che ha denunciato pubblicamente la vicenda, ha chiesto agli inquirenti di cancellare i video che mostrerebbero anche abusi sessuali ai danni del figlio, esprimendo la sua angoscia e il desiderio di giustizia. La comunità locale si è mobilitata, con istituzioni, scuole e associazioni che hanno condannato fermamente l’accaduto e proposto iniziative educative contro il bullismo e la violenza tra adolescenti.
Il caso di Moncalieri rappresenta un doloroso monito su quanto possa degenerare la violenza tra adolescenti, mettendo in evidenza la necessità di un intervento tempestivo e coordinato tra forze dell’ordine, scuola, famiglia e servizi sociali per proteggere i più fragili.






