Tempio Pausania, 3 settembre 2025 – L’udienza odierna del processo a Ciro Grillo e ai suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo, è stata rinviata a causa di un lutto che ha colpito il presidente del collegio giudicante, Marco Cossu. La discussione tra i componenti del collegio, il procuratore e le difese si è conclusa con la decisione di posticipare l’udienza al 22 settembre alle 10:30. Oggi era attesa la sentenza, ma il dolore personale del giudice ha portato allo slittamento della pronuncia.
Motivo del rinvio e il ruolo del presidente Marco Cossu
Il rinvio dell’udienza, come comunicato dall’ANSA, è avvenuto a causa di un lutto improvviso che ha colpito il presidente del collegio, il dottor Marco Cossu. Figura di rilievo nel panorama medico torinese, è anche dirigente medico di primo livello presso la Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Urologia all’Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano. Oltre alla sua carriera ospedaliera, Cossu è riconosciuto per le sue competenze tecniche e la sua esperienza in chirurgia urologica e metodiche mini-invasive. La sua presenza nel collegio era determinante per l’udienza odierna, in cui sarebbe stata pronunciata la sentenza sul caso.
Il processo e le accuse contro Ciro Grillo e gli altri imputati
Il processo giudiziario riguarda Ciro Grillo, figlio del noto comico e politico Beppe Grillo, e tre amici genovesi: Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Tutti sono imputati di violenza sessuale di gruppo ai danni di due giovani donne, Silvia (nome di fantasia) e Roberta. Le vittime hanno denunciato gli episodi avvenuti nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo.
Il procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha chiesto una condanna a 9 anni di reclusione per ciascuno degli imputati, sottolineando la gravità della violenza e la coerenza della testimonianza delle vittime. La difesa, invece, ha contestato la ricostruzione, evidenziando contraddizioni e mettendo in dubbio l’attendibilità delle accuse.
La giovane Silvia ha espresso il desiderio di essere presente in aula per la lettura della sentenza, come riferito dalla sua avvocata Giulia Bongiorno. Sarebbe un momento cruciale, considerando che finora la ragazza è stata tutelata da porte chiuse e una presenza protetta.
Con il rinvio di oggi, la decisione finale del tribunale è posticipata di alcune settimane, mantenendo alta l’attenzione su uno dei processi più seguiti degli ultimi anni nel panorama giudiziario italiano.






