Città del Vaticano, 25 settembre 2025 – La Corte del Vaticano ha dichiarato inammissibile l’appello presentato dal Promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, nel processo che vede coinvolto il cardinale Giovanni Angelo Becciu. La decisione è stata comunicata al termine di quasi due ore di camera di consiglio, in seguito all’analisi delle motivazioni presentate dalle difese e dall’accusa.
Le motivazioni della Corte e le posizioni in aula
Il promotore aggiunto Roberto Zannotti, intervenuto in aula dopo la presentazione di un’istanza di ricusazione nei confronti del Pg Diddi, ha difeso la validità del ricorso, contestando l’eccezione di inammissibilità sollevata dalle difese. Zannotti ha sottolineato che i motivi dell’impugnazione erano specifici e dettagliati, e non generici come sostenuto dagli avvocati, tra cui Gian Domenico Caiazza, difensore di Raffaele Mincione, e Cataldo Intrieri, legale di Tirabassi, che hanno invece confutato con forza le tesi dell’accusa.
Il presidente della Corte, Arellano, ha spiegato che un ricorso deve contenere una minima determinatezza delle critiche, in modo da permettere una chiara comprensione del rapporto critico con la decisione di primo grado. La Corte ha quindi rigettato l’impugnazione del Pg, confermando le assoluzioni già pronunciate o, al massimo, la possibilità di un miglioramento della posizione degli imputati.
Processo Becciu: la prossima udienza
Gli avvocati difensori hanno commentato con soddisfazione la decisione: “La discussione ora si concentrerà solo sul peculato e sul canone 1284, unico capo ancora in esame in questo processo”, ha dichiarato l’avvocato Claudio Urciuoli. Per l’avvocato Marzio Zanchetti, il processo ha perso l’etichetta di “processo del secolo”, mentre Intrieri ha definito la “truffa del secolo” ormai superata. Andrea Zappalà ha auspicato che si possa confermare o migliorare la sentenza.
Il cardinale Becciu ha commentato la sentenza definendola “un bel segno, ma c’è ancora un cammino da fare”. La prossima udienza è stata fissata per lunedì 6 ottobre.
Il processo rappresenta uno degli snodi più delicati della giustizia vaticana degli ultimi anni, con il Promotore di Giustizia Alessandro Diddi, noto penalista con un’esperienza pluridecennale in casi di criminalità finanziaria e reati contro la pubblica amministrazione, impegnato a portare avanti le indagini e le azioni legali in un contesto complesso e di grande visibilità.






